Giorgia Raineri

Mi chiamo Giorgia e sono mamma di Giulia, una bellissima bambina che mi ha rapito il cuore. Archeologa mancata, ho lavorato come redattrice per tantissimi anni. Attualmente sto attraversando una fase di cambiamento professionale che mi ha riportata a studiare per specializzarmi e seguire i miei sogni.

È vero che finché non diventi mamma non puoi sapere come realmente e profondamente cambierà la tua vita. Sino al giorno prima tutti si preoccupano per te, i tuoi bisogni e la tua salute. Ma in men che non si dica arriva lei e cattura il cuore di tutti… lei  che ancora non parla ma piange solamente, lei così piccola ma già così forte nel mondo!
La prima notte in ospedale piena di adrenalina non dormi… la guardi e ti sembra ancora impossibile… non realizzi… lei è accanto a te e dorme serena, ma ancora non la conosci… a me non è scattato subito l’innamoramento di cui tante neomamme parlano… ma è stato un susseguirsi di emozioni nuove. Un viaggio verso il vero amore.
Lei è cresciuta in fretta, forse troppo in fretta in questi ultimi tre anni! E io con lei, ho rivoluzionato le mie abitudini, i miei orari e messo spesso in un cassetto le mie passioni… con il risultato di sentirmi spesso in apnea.
Mi ci sono voluti in tutto tre anni e un lockdown di mezzo per imparare a respirare in un modo del tutto nuovo e diverso da prima.
Tre anni in cui mi sono trovata spesso a chiedermi come potessi lamentarmi di non avere tempo per me stessa prima. Mi sembrava di essere sempre di corsa, in una sorta di tetris in cui i tetramini da incastrare erano principalmente lavoro, sport, corse al supermercato, qualche aperitivo, gli amici, un bel bagno caldo e un libro per evadere con la mente a fine serata.
All’inizio ho cercato di non arrendermi, utilizzando tutti gli stratagemmi possibili per riuscire a incastrare i nuovi e improrogabili impegni con le vecchie abitudini, per tornare a gestire tutto, se non tutto almeno una parte del tutto. Ci è voluto tempo, sangue freddo, tanto sangue freddo, e pazienza!
Ma ho imparato a soppesare le mie priorità e reinventarle da mamma, ciò non vuol dire tornare a essere quella di prima e nemmeno essere solo mamma, ma essere me stessa in un modo diverso includendo nelle mie passioni ciò che ha creato questa diversità: la mia bambina.