Come riconoscere un aborto spontaneo

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    Dolcetta
    Partecipante

    I sintomi dell’aborto spontaneo
    Sanguinamento vaginale e crampi sono i sintomi più comuni dell’aborto spontaneo nelle prime settimane di gravidanza. Tuttavia non sempre è facile riuscire a distinguere un’interruzione della gravidanza: proprio all’inizio, tra i più comuni sintomi gravidici, è piuttosto frequente notare piccole perdite (che possono essere le cosiddette perdite da impianto, sono cioè causate dall’annidamento dell’embrione nelle pareti uterine), e avere piccoli crampi al basso addome.

    Possiamo sospettare che tutto stia procedendo bene anche se persistono per qualche settimana i classici sintomi della gravidanza come:

    dolore e tensione al seno;
    nausea del primo mattino;
    minzione frequente;
    stanchezza e sonnolenza;
    Molte donne non si accorgono di nulla perché la gravidanza si interrompe ai suoi esordi, quando non è stato nemmeno fatto il test di gravidanza, e le perdite vengono scambiare per le normali mestruazioni.
    così è successo a me
    Di certo il modo per sapere se una gravidanza si è interrotta è con un’ecografia: la prima ecografia, che in genere si esegue intorno alla decima, undicesima settimana, potrà rivelarci che tutto sta procedendo bene, se c’è attività cardiaca e se l’embrione si è impiantato in modo corretto.

    Cosa fare?
    Naturalmente se sappiamo già di essere incinte e notiamo dei sintomi particolarmente strani è bene sempre chiamare il proprio medico: in particolare dolori piuttosto forti al basso ventre e perdite ematiche, anche lievi, non vanno mai sottovalutate.

    Come abbiamo detto l’aborto si manifesta chiaramente con un’emorragia che sembra una mestruazione ma è più consistente e dura più a lungo del solito. Il sanguinamento è accompagnato da crami addominali e contrazioni uterine che sono finalizzate a favorire l’espulsione dei tessuti. E’ normale notare dei coaguli di sangue.

    Dopo qualche giorno il medico prescriverà un esame delle Beta Hcg e un’ecografia per verificare se l’utero si sia pulito completamente: in caso contrario sarà necessario un piccolo intervento chirurgico chiamato raschiamento.

    In conclusione, in caso di interruzione spontanea della gravidanza nelle prime settimane le opzioni sono essenzialmente due:

    si attende qualche giorno per vedere se il materiale viene espulso in modo spontaneo;
    si procede con un raschiamento che ripulisce l’intera cavità uterina.

    Sintomi dell’aborto interno
    Viene definito “aborto interno” oppure “aborto ritenuto” un’interruzione spontanea della gravidanza che non da alcun sintomo né si manifesta in maniera evidente. In genere viene scoperto alla prima ecografia, quando l’operatore evidenzia l’assegna di battito cardiaco e l’arresto della crescita dell’embrione.

    Un aborto interno, quindi, all’inizio non si manifesta con dei sintomi veri e propri: solo dopo qualche giorno, o addirittura settimane, possono presentarsi perdite e contrazioni uterine.

    fonte: Pianetamamma

    aborto spontaneo(2020)
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