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In risposta a quando ha scritto Stella
No scusa ma magari intendeva che degenereranno dopo il pick-up! Guarda parlo di cose che non so anche io 😅🤷🏻♀️
In risposta a quando ha scritto StellaLa prima volta mi sembra che il secondo ciclo fosse durato come il primo, mentre la seconda volta era durato un po’ di più, tipo 4 gg in più. La ginecologa mi aveva detto che è normale che nel secondo i follicoli possano essere più lenti e che secondo la sua esperienza danno origine a più follicoli e più sani (e infatti me ne prelevarono 12).
Sui corpi lutei non sono sul pezzo… ma non dovrebbero prelevare i follicoli prima che diventino corpi lutei?In risposta a quando ha scritto CrisNo, intendo proprio quali. È vero che è il laboratorio che decide, però mi sembra che suo figlio informativo che consegnano all’inizio ci sia scritto che questa informazione viene condivisa con la paziente prima di essere confermata e di procedere al transfer.
Una domanda: ma a voi il centro Demetra vi chiama prima del transfer per decidere insieme quali blasto (o altro) trasferire?
In risposta a quando ha scritto CrisSperanzosa, io feci la prima visita privatamente con la Livi. È gentile e disponibile, è capitato che mi chiamasse di sabato per risolvere questioni urgenti, ma anche lei ha lo stesso approccio del centro. Una mia ex capa diceva sempre che un gruppo di lavoro riflette sempre l’indole del proprio capo e secondo me è così anche in questo caso. La lista di esami che mi diede da fare la Livi mi fece perdere due mesi perché quando fu ora di ricevere la terapia saltò fuori essere incompleta. Se fissiamo appuntamenti telefonici non chiama. Se le scrivi (per domande lecite, eh, mica per cazzate) non risponde. Se la richiami in segreteria filtrano la chiamata. Poi ripeto, è competente, gentile e tutto, però…
Sulla loro competenza come retaggio del passato, forse hai ragione. Io ho avuto il positivo al secondo ciclo e guarda caso al secondo ciclo mi sono fatta seguire da una ginecologa esterna esperta di pma. Se mi fossi affidata solo al centro sono sicura avrei avuto un altro negativo. La ginecologa esterna mi ha guidato nelle decisioni, alcune contrarie a quello che mi diceva di fare il centro. Quindi il mio consiglio è: ok Demetra ma trovato anche un riferimento esterno. Pagherai di più ma a me ha fatto la differenza.In risposta a quando ha scritto CrisSperanzosa, se l’età te lo permette anche io proverei prima con SSN, perché ti renderai conto che i costi lievitano in un attimo, anche col pubblico, non oso immaginare col privato!!
Il Demetra fino a poco fa non aveva liste d’attesa (io non ne ho fatte) ma ora sento tante ragazze parlarne, forse il covid o il fatto che ora fanno anche eterologa in convenzione ha portato a una riorganizzazione. Bisogna capire se con altri centri convenzionati i tempi sono gli stessi o no.
Il Demetra è un buon centro, ma non hanno molta sensibilità nel capire che noi abbiamo “fretta” e spesso ti fanno perdere tempo inutilmente per dimenticanze loro, facendoti venire una gran frustrazione. Però credo anche che il primo tentativo sia quello che porta via più tempi perché è un po’ un rodaggio e un conoscersi,se non dovesse andare bene il primo, i successivi avranno tempi più breviIn risposta a quando ha scritto StellaStella, non saprei, ho appena ricontrollato nella cartella con la documentazione e nella posta elettronica, ma non ho trovato nessun consenso informato specifico per il duostim. Può darsi che l’abbia firmato all’inizio, insieme alle scartoffie varie, e non me lo ricordi. La tua ginecologa ne sa sicuramente più di me. Comunque tranquilla, non credo interrompano un duostim per una firma che possono raccogliere anche nel momento in cui si accorgono di non averla. Dimenticarsi di far firmare un consenso informato è un po’ grave, ma rimediabile; è più grave interrompere un ciclo di duostim per una dimenticanza del centro, a mio avviso.
Antonella, ero con la Livi. Il “come ti sei trovata?” è riferito al protocollo duostim? A me l’avevano proposto perchè dovevo fare PGD per malattia genetica. Quindi, oltre al controllo cromosomico, i miei embrioni sarebbero stati sottoposti anche a un controllo genetico, il che avrebbe potuto ridurre ulteriormente il numero di blasto impiantabili. Mi sembra di ricordare ci fosse dietro anche un discorso di costi, qualcosa tipo “il laboratorio genetico che fa la PGD, che è esterno, include nel costo PGD tutte le blasto che gli mandi la prima volta, indipendentemente dal numero, ma ti fa pagare un extra per le successive, quindi conviene mandargliene il più possibile la prima volta per non pagare altro dopo”. O qualcosa del genere.
Premesso che non so come sia una stimolazione normale (quanto duri, quanto avrei prodotto,…), per me il duostim è stata una fortuna, perchè il numero delle singole stimolazioni era un po’ bassino e con la PGD sarei potuta arrivare a non avere niente di impiantabile. Considera che io ho fatto due cicli di duostim, quindi 4 prelievi ovocitari in tutto, e nei primi tre ho prodotto dai 3 ai 6 ovuli. Al primo duostim sono arrivati a biopsarne 4, di cui solo uno era impiantabile (negativo). Al secondo tentativo mi hanno fatto cambiare farmaco. La mia ginecologa privata mi aveva spiegato che capita spesso che nel duostim la seconda stimolazione sia più lenta ma produca più ovuli e di migliore qualità. E infatti, al secondo prelievocne hanno prelevati 12. Di questi ne hanno biopsati 6 di cui 3 impiantabili e adesso sono incinta del primo di quei tre.
I tempi di un duostim sono più lunghi, certo. Il mio primo duostim è durato 26 gg, dall’inizio del Puregon al secondo pickup, mentre il secondo è durato 30 gg (con Meropur). Se poi ci aggiungi che spesso chi fa duostim è perchè fa PGD, i tempi si dilatano per bene… Però ripeto, credo che nel mio caso sia stato fondamentale per farmi arrivare al transfer almeno una volta a ogni tentativo.
Effetti collaterali zero, ma io sono una che “si ascolta” molto poco, sono abbastanza frenetica, quindi a volte non mi accorgo di avere sintomi, e ho una soglia del dolore abbastanza alta. In più ho affrontato le stimolazioni in modalità “robot” 🙂 facevo quello che c’era da fare senza stare a pensare troppo. Certo, alla fine diventi un colabrodo 🙂
Io l’ho fatto due volte e non mi pare mi avessero fatto firmare niente Di specifico per questo tipo di protocollo.
In risposta a quando ha scritto HopeIntendi proprio la procedura o subito dopo? E perché non sarebbe buon sintomo?
In risposta a quando ha scritto DanidaniPinki, ma hai provato a chiedere se la tua regione ti avrebbe rimborsato?
In risposta a quando ha scritto StellaStella, anche io (dall’Emilia-Romagna) sapevo 4 cicli in Toscana che erano 3 fino a pochi mesi fa, nonostante l’ER ne passi 6 di omologa. Ma non ci ho mai capito molto e ho sempre rimandato la verifica di questa info.
Comunque anche io credevo che i farmaci del duo stim fossero diversi. Pensa che uno dei tanti mesi che il Demetra mi ha fatto perdere è stato proprio perché nonostante la mia terapia fosse pronta e mi avessero detto che me l’avrebbero mandata per email in tempo per il ciclo successivo, all’ultimo momento hanno voluto a tutti i costi che andassi là di persona a ritirarla dicendomi che “essendo il duo stim una procedura un po’ più complessa preferiscono spiegarla a voce”. A quanto pare una richiesta della Livi. Tra l’altro a inizio pandemia. Fatto sta che il primo appuntamento utile era qualche gg dopo il mio ciclo quindi altro mese buttato per futili motivi. Da qui ho sempre pensato che il protocollo duo stim fosse diverso da quello standard.In risposta a quando ha scritto StellaMa queste attese prima di ripartire con la stimolazione sono dovute a liste d’attesa o, chessò, alla necessità di far smaltire al l’organismo i farmaci della precedente stim prima di ripartire? Perché se si parla di liste d’attesa, allora deve essere una novità degli ultimi mesi, perché a me, dopo il primo negativo, non avevano fatto aspettare.
In risposta a quando ha scritto StellaStella, non ho capito, hai avuto esito pgd a marzo e ti hanno detto che non puoi ripartire con la stimolazione fino a luglio?! Che strano… mi sembra più una modalità da pubblico che non da privato/convenzionato. A meno che non ci siano controindicazioni, la paziente dovrebbe poter scegliere quando ripartire e credevo che al Demetra fosse così. Forse hanno cambiato qualcosa recentemente. Cmnq si, avevo la Livi, mi è piaciuta subito dal primo colloquio poi però ho avuto poco a che fare con lei. Anche tu?
In risposta a quando ha scritto PinkiSì, io li ho sollecitati per due mesi per sapere se gli esami che mi avevano detto di fare al primo colloquio erano tutti quelli necessari (mi risultava ne mancassero alcuni, tipo spermiogramma ed esami infettivi). Dopo due mesi esatti si sono fatti vivi dicendomi che ne mancavano un botto. Mi sono lamentata e mi hanno risposto che non appena glieli avessi mandati mi avrebbero inviato la terapia. Ho fatto tutto a pagamento per riuscire ad averli prima del ciclo successivo. Quando li ho mandati mi hanno detto che la dottoressa preferiva consegnarmi la terapia di persona (tra l’altro era a inizio pandemia e io arrivavo da una regione rossa). Ovviamente era disponibile a ricevermi solo una settimana dopo. Nel frattempo mi è arrivato il ciclo quindi ciao a un altro mese utile. Finalmente vado a ritirare la terapia. Una settimana dopo scatta la quarantena. Tutto sospeso fino a nuovo ordine. Immaginati la rabbia e la frustrazione.
La mia esperienza con loro è tutta così. Tra il primo colloquio e il primo transfer sono passati 13 mesi. Togli pure i due mesi di chiusura per quarantena, è comunque un periodo insensato.
Detto questo, non metto in discussione la loro competenza, anche se per me rimangono un po’ troppo standardizzati. Così come non metto in discussione la loro gentilezza, andavo sempre là decisa a lamentarmi poi erano tutti così carini che alla fine non riuscivo mai a dire niente.
Dopo il mio primo tentativo andato male, ho deciso per comodità (sono fuori regione) di farmi seguire nei monitoraggi non più da loro ma da una ginecologa della mia città con competenze in PMA. Alla prima visita, raccontandole delle difficoltà che avevo con loro, mi ha detto che la comunicazione è un problema un po’ dappertutto e che comunque lei privatamente ha seguito tante pazienti del Demetra che hanno poi avuto il positivo. Sarà, ma per me non ci si può occupare di PMA, quindi di pazienti che vivono un’esperienza così difficile, ed essere tanto sciatti e superficiali nella comunicazione. Tra l’altro, alla fine pure la mia ginecologa ha assistito a un paio di episodi un po’ infelici e ha dovuto parlare lei stessa col centro per suggerire un esame che loro non mi avevano richiesto.
Il mio consiglio è di farti seguire anche da una esterna che si occupi di PMA. Paghi di più, ma a me ha fatto la differenza (ho avuto il positivo e lei ha avuto un ruolo determinante). Comunque so che lei lavora anche al Gynepro (VR) e che là fanno duostim. Io lo conosco solo di nome, ma magari puoi provare a informarti.
Se decidi di procedere col Demetra, armati di aggressività, stagli col fiato sul collo, e prendi tu l’iniziativa.
Ciao Pinki! Mi è capitato un episodio simile. Avevo mandato il referto di un’isteroscopia che la mia ginecologa (non quella del centro) mi aveva consigliato di fare dopo che per due volte avevo dovuto interrompere la preparazione al transfer a causa di una scarsa risposta dell’endometrio. In effetti alla visita mi hanno riscontrato alcune aderenze che il medico ha sistemato sul posto, e una leggera infiammazione, per la quale mi ha prescritto un antibiotico. Appena arrivata a casa ho inviato il referto al centro, scrivendo, mi sembra, che avrei preso l’antibiotico suggeritomi e che avrei ricominciato la terapia di preparazione al transfer con la successiva mestruazione. Ovviamente da parte loro il silenzio più totale (sorvoliamo su quella email automatica che arriva “abbiamo preso in carico la sua richiesta”), ma ero consapevole che non mi avrebbero risposto, quindi tutto ok.
Dopo tre settimane (TRE), a un paio di giorni dal ciclo, mi arriva una loro email: “In allegato la terapia per la preparazione al transfer e la terapia antibiotica per l’infiammazione riscontrata durante l’isteroscopia, quest’ultima da fare PRIMA dell’inizio della terapia per la preparazione al transfer”. La terapia antibiotica durava sei giorni, il che significava che avrei perso anche quel mese (l’ennesimo) a causa loro. Se mi avessero risposto anche solo una settima a prima… Ho subito risposto dicendo che preferivo non dover rimandare di un altro mese la preparazione al transfer. Silenzio. Ho iniziato la loro terapia antibiotica. Il giorno in cui avrei dovuto iniziare la terapia di preparazione al transfer ho mandato una email (dopo aver passato più di un’ora al telefono tentando di parlare con loro) scrivendo nell’oggetto qualcosa tipo “URGENTE – VI PREGO RICHIAMATEMI SUBITO!!!”. Anche nel testo della email ho scritto “Ho urgente bisogno di parlarvi, non riesco a contattarvi, è importante”. Mi hanno richiamato. Ho spiegato all’infermiera che avevo iniziato la terapia antibiotica due giorni prima, ma mi era venuto il ciclo e volevo iniziare la terapia di preparazione al transfer. E lei mi ha risposto quasi scocciata che nella email era specificato che la terapia di preparazione al transfer andava iniziata DOPO la terapia antibiotica. Mi si è chiusa la vena. Le ho urlato in faccia che non possono rispondermi dopo tre settimane facendomi perdere l’ennesimo ciclo utile, che se fosse per i loro tempi una ci mette 10 anni a rimanere incinta, che non avevo nessuna intenzione di perdere anche quel mese, che io pago, che non è questo il modo di lavorare e altre mille frasi fatte e scontate. Eh, va be’. Mi spiace, ma con me avevano superato il limite già da un po’. Alla fine mi hanno modificato la terapia antibiotica in modo da farmi iniziare la terapia di preparazione endometriale subito. Ci sto ancora male quando ci penso. Mi spiace, io non sono così, ma con la loro sciatteria e leggerezza nel fare le cose riescono veramente a tirare fuori il peggio di me.
In risposta a quando ha scritto StellaEsatto, fai due pickup a distanza di circa 2 settimane. Inizi la seconda stimolazione cinque gg dopo il primo pick-up. Io ho fatto sempre e solo duostim, quindi non so fare un confronto con la stimolazione normale, ma a me non aveva dato nessun problema o effetto collaterale. Il costo è doppio perché di fatto sono due stimolazioni e il centro ti fa fare in convenzione solo la prima delle due, ma la seconda te la fa pagare solo 500, quindi alla fine è come se fossero entrambe in convenzione. In sostanza un duostim lo paghi 1000€.
In risposta a quando ha scritto ToffeeLa prima delle due stimolazioni è in convenzione (quindi i 500€), la seconda è a pagamento ma con una cifra agevolata di 500€ (Almeno al Demetra). Quindi di fatto è come se fosse tutta in convenzione.
In risposta a quando ha scritto Frida79No, va be’, sono sbigottita. Io se in azienda dicessi al cliente che ci vogliono 30 gg poi non mi facessi viva per due mesi verrei licenziata all’istante. Ed è pure a pagamento. Incredibile… Comunque secondo me è un problema della segreteria trattamenti, non sono sicura che le ginecologhe ne siano al corrente.
Io se può esservi d’aiuto la seconda volta, per evitare di nuovo questo mesi di silenzio ingiustificato, scrissi alla ginecologa dicendole che a giorni mi sarebbe arrivato il ciclo e chiedendole se potevo cominciare la preparazione endometriale nonostante non avessi ancora ricevuto esito biopsie, eventualmente sospendendola se non ci fosse stata nessuna blasto trasferibile. Le scrissi che le biologhe mi avevano detto che ci sarebbero voluti 20-25 giorni per l’esito e visto che era già passato un mese probabilmente stavano per arrivare. Le dissi che visti i miei 40 anni non volevo perdere un altro ciclo ad aspettare. Mi disse di si, per cui iniziai la preparazione e dopo una settimana arrivarono gli esiti, per fortuna con delle blasto trasferibili.In risposta a quando ha scritto Sillu26Perfetto, grazie Sillu26. Mi hanno già fatto fare 2 beta e mi hanno detto di prendere appuntamento intorno al 4 maggio Per eco e di tenerle aggiornate. A rileggere bene la email, forse davano già per scontato che mi sarei fatta seguire esternamente…
In risposta a quando ha scritto StellaPurtroppo per ripartire non ti servirà a molto l’esito della genetica, anche se è giusto che te lo facciano avere. Nel senso, non è che in base ai problemi riscontrati nelle blasto correggeranno la terapia. Quello che però puoi fare è chiedere il duostim. Credevo lo facessero fare sempre oltre una certa età e con pgd. Di fatto è un protocollo che ti permette di fare due stimolazioni consecutive per ottenere un numero maggiore di blasto da fare analizzare, visto che con la pgd tra fare arrivare gli embrioni a blastocisti e farli analizzare, ogni volta che ti chiamano per comunicarti gli esiti è un bagno di sangue. Io con il primo duostim avevo ottenuto circa 11 ovuli, diventati poi 4 blasto di cui solo una impiantabile. Col secondo mi hanno cambiato un farmaco e ho ottenuto 16 ovuli, diventati poi 6 blasto di cui 3 impiantabili.
Quando scrivi dì chiaramente che Quanti giorni ti mancano al prox ciclo per iniziare la stimolazione.Guarda, per quella che è la mia esperienza quasi biennale, è la normalità. Io non sono una che scrive ogni settimana per qualsiasi dubbio, eh… Eppure ogni volta devo attaccarmi al telefono per ore o mandare email su email per avere risposte. A me avevano detto che per la diagnosi genetica preimpianto ci volevano 20 giorni, ma mi hanno sempre comunicato l’esito dopo un mese abbondante. Addirittura una volta, non avendo ricevuto nessun riscontro a distanza di 35 giorni, ho scritto scoprendo poi che si erano dimenticati di analizzare le mie blastocisti.
Per colpa di questo atteggiamento, ho perso doversi mesi utili e ci ho messo 13 mesi per arrivare al mio primo transfer. A 40 anni, con un percorso lungo come quello con PGD, immaginati l’ansia. Per me è inaccettabile, come è inaccettabile che debba intervenire la propria ginecologa per sollecitare dei referti tuoi, che tu o la tua regione ha pagato.
Scusa lo sfogo ma mi torna il nervoso a leggere queste cose, mi vengono in mente tutti i pianti di frustrazione che mi sono fatta per colpa loro. E ho pure i sensi di colpa perchè sono gentili e competenti, eh… quando riesci a parlarci…A parte questo, puoi ripartire subito con la stimolazione ovarica. Scrivi loro chiaramente che hai 42 anni e non hai tempo da perdere. Metti in copia il medico che ti segue. Ti fanno fare il duostim?
Positivo senza dubbio un bel traguardo, l’esperienza con loro così così. Ma ribadisco, non ne metto in discussione la competenza, solo la disorganizzazione e la pessima comunicazione. Comunque preferirei farmi seguire nella mia città non per essere più tranquilla ma per comodità.
In risposta a quando ha scritto DanidaniCiao, sono nuova su questo topic, ho letto un po’ gli ultimi post perché anche io sono seguita al Demetra ed ero curiosa di sapere come si trovano le altre. Per me sono un disastro a livello organizzativo e comunicativo. Ma proprio non ce la possono fare!! A me hanno fatto perdere diversi mesi utili per colpa della loro disorganizzazione e ho dovuto ingoiare un bel po’ di rospi. Tanti, troppi errori. Non ho mai capito se fosse un problema del centro o solo della segreteria trattamenti. Però loro sono gentili e competenti, anche se per me un po’ troppo standard nell’applicazione dei protocolli. A me alla fine ha fatto la differenza essere seguita da una esterna per i monitoraggi, anche se sono stati soldi extra da sborsare.
Volevo chiedere, se qualcuno lo sa, dopo le seconde beta positive cosa succede? Quando ho l’eco? Devo farla da loro o a questo punto posso sganciarmi e farmi seguire dalla mia ginecologa?
Già l’attesa del pt è snervante, se poi nel frattempo ti continuano ad arrivare notizie di amiche incinte… in una settimana di transfer sono già a quota due annunci… contenta per loro eh… però un po’ di amaro in bocca…