È nata! Felicità…ma anche tanta tristezza perché?

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  • #213429 Rispondi
    Desiderio84
    Partecipante

    ciao a tutte, molte mi conoscono…tra i vari mesi di ricerca e i nove mesi di attesa ho dato segno di essere forte, una roccia…bè ora tutto mi sento tranne che una roccia.

    I giorni in ospedale tutto bene, il ritorno a casa bene ma ho iniziato ad essere molto emotiva, mi sono detta bè è l’allattamento. Ma le lacrime sono aumentate, piango quando penso alla mia gravidanza, paure di non essermi goduta tutta, piango perchè non rivivrò mai più un’esperienza del genere, anche se ce ne dovesse essere un’altra non sarà mai come questa.

    Unico momento in cui sono felice quando stringo mia figlia e mio marito mi guarda e mi dice che sono bellissima, che sono una brava madre. Certo poco sonno la notte non aiuta. Guardo Bianca e ho paura che cresca perchè, forse, per me significa che una fase della mia vita è finita e ne è iniziata completamente un’altra. Sento inoltre l’esigenza continua di raccontare e ripetermi sequenze del mio Travaglio e del mio parto con la paura che mi possa sfuggire qualche attimo.

    Non so se sono riuscita a descrivere le mie sensazioni, spero solo passi, per poter dare il massimo a mia figlia.

    Ditemi che qualcuna di voi ha vissuto quello che sto vivendo io e che passerà.

    Sono mamma di Bianca (8 anni)
    #213440 Rispondi
    Destiny
    Partecipante

    Premetto che non sono mamma quindi parlo per esperienza indiretta ma posso dirti che una mia cara amica si sentiva come te, pian piano però è andata meglio.

    Lei si è concentrata sugli aspetti positivi.

    Certo, non hai più il pancione e non la senti scalciare ma puoi vederla, stringerla a te, sentirla quando succhia il capezzolo mentre la nutri.

    Godi ogni attimo che passi con lei.

    Certo, crescendo si chiuderà una parte della tua vita ma ne arriveranno altre con emozioni e gioie sempre nuove.

    Spero di esserti stata utile.

    Sono mamma di Angelo (5 anni)
    #213452 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Auguri DESIDERIO!!!Finalmente hai la tua bimba…dai che questo momento  triste passerà perchè crescerai insieme a lei..attimo dopo attimo e poi si è sempre MAMME!Io ero pancina ma non è andata bene …però sono ancora combattiva e presto il mio sogno arriverà!FORZA…mille baci

    #213454 Rispondi
    Arya86
    Partecipante

    Desy… Presente!
    Ho passato il primo mese a piangere, piangevo sotto la doccia toccando la mia ex panzona tutta molle, piangevo allattando Alex la notte, piangevo se lui piangeva e piangevo ascoltando il tg… Avevo un’aria da fare paura!
    Ed ero rimasta un po’traumatizzata tanto dal parto, quanto dal fatto che mio marito non c’era, mi sono sentita tradita. Lo guardavo ed ero arrivata a odiarlo! Poi volevo subito un altro figlio, perché mi sembrava di non essermi goduta la gravidanza… Insomma, una matta!XD Ma é normale, é il baby blues, passa.

    Ma la lacrima facile, il cuore stretto e la paura ormai fanno parte del pacchetto mamma!

    Sono mamma di Alessandro (9 anni)
    #213481 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao Desiderio84. E’tanto che leggo il forum ma non ho mai scritto…sono mamma di una meravigliosa bimba da quasi cinque mesi, arrivata quasi subito con una gravidanza un po’ difficile all’inizio con scollamento e primi mesi a riposo assoluto, vista anche la mia età, più di 39 anni, e comunque accompagnata da tanti problemi, la casa da ristrutturare, la scoperta di una brutta malattia di mia mamma, la morte di mio suocero…ma nonostante questo il periodo più bello della mia vita…quindi quando ti ho letto mi sono ritrovata completamente. Le tue parole potevano essere benissimo le mie. La nostalgia della pancia di sentirla muovere, di poterla proteggere completamente mi hanno accompagnato per tutto l’inverno, ma ancora oggi devo dire che non sono passate completamente. Anch’io penso spesso che tutto quello che ho vissuto con questa gravidanza non lo potrò vivere mai più, anche se il Signore mi concedesse un altro miracolo come quello che adesso dorme nel mio letto. Perchè comunque non sarebbe mai la stessa cosa…mi dico che sono la donna più fortunata del mondo, e lo so che è così, ma forse perchè ancora ho gli ormoni in subbuglio, non posso fare a meno di piangere ogni tanto. Quindi sentire che ci sono altre che vivono questi miei stessi sentimenti mi fa sentire meno sola  :heart:

    #213492 Rispondi
    Elvy
    Partecipante

    Desi ti capisco! La mia Gaia ha 3 mesi e mezzo ma la mia forte emotività ancora mi accompagna…penso sia l’allattamento (o almeno penso)…ma sento proprio ciò che hai raccontato: ho paura di non essermi goduta a pieno la gravidanza e pensa che ancora non ho ritirato le prime tutine perché ogni volta che le vedo mi commuovo…ho paura che cresca velocemente e di non godermi abbastanza ogni momento della mia bimba. Comunque sono felice, contenta e questi pensieri mi vengono solo di tanto in tanto, non mi condizionano troppo la vita per intenderci. Inoltre non piango più come facevo nel primo mese quando se iniziavo non mi fermavo più…sono sicura che piano piano, la nostra emotività si calmerà un po’ anche se, ora che l’ho vissuta, penso che la maternità sia una delle poche esperienze che cambia proprio la donna e il suo modo di essere…

    #213528 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Cara @Desi, mi sento di dirti che presto le cose che senti si faranno più lievi e lasceranno il posto ad una nuova te. È un percorso non privo di ostacoli e sofferenze quello che ci porta dall’essere donne all’essere anche madri. Conosco molto bene lè sensazioni che si provano quando arriva la nostalgia del pancione. Sai bene perché ne ho parlato in numerosi post che la mia prima gravidanza si è interrotta bruscamente con la nascita prematura della mia Aurora. Ebbene, come te ho sentito non sai quante volte nostalgia del pancione. Quel pancione che ho amato tanto per 33 settimane e che custodiva e proteggeva la mia piccolina. Lo accarezzavo spesso per trasmettere alla mia bimba un senso di protezione e per cercare dentro di me la conferma che la mia gravidanza era reale, perché – lo ammetto – per 33 settimane sono vissuta in uno stato di grazia che mi pareva un’illusione tanta era la felicità che mi procurava. Poi un bel giorno (il più bello della mia vita) un cesareo d’urgenza ha interrotto questo idillio fra me e la mia pregnante rotondità. In pochissimi minuti chirurghi di grande esperienza hanno eseguito un intervento impeccabile e hanno salvato la vita a me e alla mia bambina. Ma io non ero pronta, per niente pronta, a dire addio al mio pancione. Quel contenitore rotondo custodiva l’amore più grande della mia vita. Ma non solo. Custodiva l’idea stessa di maternità che io mi stavo formando giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, eco dopo eco, fin dall’istante in cui due flebili linee sono comparse in uno stick. Accidenti io non avevo avuto il tempo di terminare il mio percorso di 40 settimane, non ho potuto proteggere e far crescere nel mio ventre caldo la mia piccolina, non ho finito di formulare la mia idea di maternità. Mi sono sentita derubata, rivolevo il mio pancione, piangevo quando le mie mani si posavano sul ventre vuoto. Piangevo quando per strada scorgevo una mamma in attesa col suo bel pancione. Ho invidiato i pancioni di tutte le sconosciute incinte che intersecavano la mia vita. Non riuscivo ad elaborare questa perdita perché pure l’abbraccio con la mia piccola mi è stato negato per 18 lunghissimi giorni (il suo stato di salute era incompatibile con la vita fuori dalla culla termica). Ho desiderato fortemente, disperatamente che il tempo si fosse fermato quel pomeriggio di maggio in cui la sindrome di Hellp si è rubata la mia gravidanza. Ho temuto a lungo che non essere arrivata a termine potesse aver messo a repentaglio la mia stessa identità di madre. Oh quanto ho pianto per questo! Quando mi misuravo con le mie prime difficoltà da neomamma mi dicevo che se avessi avuto il tempo di arrivare in fondo, di dare alla luce mia figlia con tutti i crismi del travaglio sarei arrivata “pronta” al traguardo, più sicura di me, certa delle mie competenze. Oh quanto mi sbagliavo! Ma non potevo ancora saperlo. E forse era giusto così. Per una qualche sconosciuta ragione, quello, e solo quello, doveva essere il mio percorso verso la maternità. Un percorso che a quanto pare non è mai come lo si era immaginato. Io ho identificato nel mio pancione la mia identità di madre. Più lui cresceva, più io mi sentivo “consapevole” del mio futuro ruolo e contemporaneamente entravo in sintonia con l’enormità di quel ruolo. Ho inconsapevolmente trasferito sul pancione tutto ciò che ruota intorno alla gravidanza prima e alla maternità dopo: gioie, timori, sogni, ansie, speranze, aspettative, insicurezze, desideri…Il pancione non porta solo i nostri bambini ma è un contenitore di Vita nel senso più largo del termine. C’è la vita di un bimbo che sarà e c’è la vita di una mamma che sarà. E di quella mamma custodisce per nove mesi (qualche volta un po’ meno…) le sue fragilità. E queste fragilità ritornano, puntuali, ad ogni fondamentale tappa della sua esistenza, maternità inclusa.

    Cara vedrai che presto le lacrime scorreranno sempre meno spesso sul tuo viso e Bianca sarà l’antidoto contro le tue fragilità. Non potrà certo annullarle ma le renderà più lievi. Ti assicuro che non è cosa da poco.

    Un abbraccio sincero.

    #213572 Rispondi
    didisonica
    Partecipante

    Ciao Desiderio,

    ho vissuto un’esperienza molto simile alla tua. il primo mese, piangevo spesso specie quando la bimba dormiva: ripensavo alla gravidanza, alla mia vita prima di essere mamma, e mi sentivo in colpa per tutta quella tristezza perché vedevo tutti cosi felici della nascita di Aurora e io invece ero spesso in lacrime. Ero travolta dalla nostalgia di quella attesa durata nove mesi e conclusa in poche ore… ancora oggi non so bene il perché di cosi tanta tristezza.

    Mi sono stati d’aiuto tantissimo i miei genitori, il mio compagno e la mia migliore amica che vedendomi in difficoltà non mi hanno mai lasciato.

    Oggi Aurora ha sei mesi… ora se piango è per la stanchezza accumulata in questi 6mesi ma quella depressione è passata. Ora che la stai vivendo ti sembra interminabile e durissima da sopportare ma vedrai che passerà.

    Non amo dare consigli però uno mi sento di dartelo: fidati di chi ti vuole bene, se tuo marito ti dice che sei bella e una brava mamma credici, non c’è cura migliore alle lacrime che l’amore di chi ci sta accanto.

    un abbraccio a te e un bacino alla tua piccolina!

    #213623 Rispondi
    cicitu
    Partecipante

    ciao tutte abbiamo passato il primo mese a piangere, tutto normale stai tranquilla, sono gli ormoni scatenati!

    #213647 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Mi sembra di leggerere che chi per un motivo, chi per un altro…abbiamo pianto tutte!!
    Io ho pianto molto perchè non ho accettato il mio parto. Avevo idealizzato centinaia di volte quel momento…dolori atroci che avrebbero portato alla nascita di mia figlia, la complicitá con l’ostetrica che mi avrebbe passato Giada..il nostro primo sguardo a tre..la nascita della nostra famiglia. Ero a 41+3 e mi hanno indotta il gel messo i primi due giorni non mi ha fatto nulla, il 18/03 mettono l’ossitocina e quando iniziano le contrazioni regolari ma ancora poco dolorose il battito cardiaco di Giada diminuisce…sono finita in sala operatoria. Sola..senza mio marito (non ero preoccupata per Giada perchè quando non avevo le contrazioni stava benissimo e tolta ossitocina finite le contrazioni) ero talmente frastornata che non sono riuscita a dire nulla neanche quando la mia gine ha detto “eccola è nata…auguri”…nè una parola nè una lacrima. Poi me l’hanno attaccata subito al seno..lei ha aperto un occhio ed ha iniziato a ciucciare subito, ma io avevo una nausea fortissima e l’ho fatta portare al padre.
    Ho pianto molto perchè non avevamo vissuto insieme questi momenti…forse credevo fosse per colpa mia (Giada aveva 2 giri di cordone attorno alla pancia ed 1 sulla spalla)…poi come per magia ho iniziato a piangere quando guardavo il viso beato di mia figlia addormentata dopo aver poppato!!
    Non erano più lacrime di dispiacere, ma lacrime di gioia per il miracolo che tenevo tra le braccia.
    Basta cambiare punto di vista…a me ha aiutato una mia amica, mi ha detto di non focalizzarmi sull’aspetto negativo del parto, ma su quello positivo…quel “maledetto” taglio cesareo comunque mi aveva donato mia figlia.
    Buona vita a te e Bianca!!!

    #213888 Rispondi
    Desiderio84
    Partecipante

    Grazie grazie grazie…un pò meglio va. Oggi ho pianto solo una volta, è già un traguardo. Sapere che abbiamo condiviso e stiamo condividendo le stesse emozioni mi rincuora. Oggi abbiamo fatto la prima visita e sapere che tutto procede bene mi ha rincuorato. Voglio credere che le cose miglioreranno! Un abbraccio a tutte!

    Sono mamma di Bianca (8 anni)
    #213897 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao Desiderio anche a me capita di piangere…quando guardo la mia piccolina e mi sento grata per aver ricevuto un dono così grande, quando penso se tutto il mio amore basterà per farla crescere sana e felice, quando mi emoziono nel sentire o leggere qualche notizia, ascoltare una canzone…
    Anche io ho fatto cesareo, e sebbene fossi preparata da tempo a questa cosa, vedermi con la pancia e un’ora dopo senza e soprattutto senza aver “sentito nulla” rispetto ad un parto naturale, stato abbastanza strano…
    Comunque sono serena e voglio godermi ogni attimo con la mia piccolina…cerca di essere serena e ricorda che il tuo benessere sia fisico che mentale è fondamentale per la tua cucciola! Siamo il loro unico punto di riferimento ora!
    Un abbraccio
    Perla e Lulù 24 gg

    #213899 Rispondi
    Anonimo
    Inattivo

    Le cose miglioreranno sicuramente..vedrai quando Bianca ti rivolgerà il suo primo sorriso sdentato…sarà solo gioia!!!

    #214154 Rispondi

    Desi se ti può consolare io dopo la nascita del mio primo figlio ho sofferto di un vero e proprio disturbo post traumatico da stress dove il trauma è stato un cesareo non voluto che io ho vissuto come una vera e propria violenza sul mio corpo. Tra i sintomi ansia, depressione, attacchi di panico, continui incubi e flashback con i quali il mio inconscio mi costringeva a rivivere quei momenti, repulsione ossessiva verso qualsiasi cosa riguardasse medici ed ospedali, tensione nervosismo insonnia… La mia mente era continuamente in uno stato confusionale.

    Ho passato quasi un anno in queste condizioni. Il periodo più buio della mia vita!

    eppure eccomi qua! Ne sono uscita completamente grazie ovviamente all’aiuto di uno specialista e qualche seduta d’ipnosi.

    quindi tesoro consolati!

    Te lo dico col cuore in mano: per quanto sia difficile il momento che stai passando ti assicuro che arriverà il giorno in cui ti riprenderai alla grande e ti guarderai alle spalle fiera di te stessa x la forza che hai avuto.

    ti auguro che questo momento arrivi presto. Hai tutta la mia solidarietà

    un bacio

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Rispondi a: È nata! Felicità…ma anche tanta tristezza perché?


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