Papà in sala parto: come arrivare preparati

Tutto quello che il futuro papà deve sapere prima di entrare (o non entrare) in sala parto.

Ad oggi, sono sempre di più i futuri papà che decidono di accompagnare la propria compagna in sala parto e di partecipare a un momento unico come la nascita del proprio figlio

Gli studi sono concordi: quando realmente desiderata e non “forzata”, la presenza del papà del nascituro può essere una risorsa importantissima per la futura mamma.

Il supporto del proprio compagno, infatti, le permette di sentirsi più sicura e più rilassata, aiutandola a sopportare meglio il dolore e a vivere l’esperienza del parto in modo più positivo.

Il papà può entrare in sala parto?

Parto naturale

Superata l’emergenza Covid, in molti ospedali italiani i papà possono nuovamente entrare in sala parto a fianco della loro compagna e trattenersi almeno per due ore dopo la nascita del bambino.

Se i futuri genitori vogliono condividere questa esperienza, la raccomandazione è quella di informarsi presso il punto nascita scelto e di verificare quali siano le condizioni per l’ingresso del papà in sala parto e gli orari di visita in ospedale.

Parto cesareo

In molti ospedali il papà non è autorizzato ad assistere al parto cesareo. Le cose però stanno cambiando e sono sempre di più le aziende ospedaliere che aprono le porte della sala parto ai papà anche in questo caso.

Questa procedura fa parte del cosiddetto “parto cesareo dolce” o “taglio cesareo incentrato sulla famiglia”. Per sapere se l’ospedale scelto prevede questa possibilità, il consiglio è ancora una volta quello di informarsi presso la struttura.

Il ruolo del papà in sala parto

Una delle preoccupazioni del futuro papà potrebbe essere quella di non sapere cosa fare, come comportarsi oppure di non essere all’altezza.

In realtà, il suo ruolo non è tanto quello di fare qualcosa di specifico, quanto di essere “presente”, sia fisicamente che emotivamente.

Il semplice contatto fisico, come un abbraccio o una carezza, può infatti aiutare la futura mamma a sentirsi rassicurata e incoraggiata.

In aggiunta, un massaggio nella zona lombare tra una contrazione e l’altra può favorire il rilassamento e alleviare il dolore.

Nella fase espulsiva, invece, potrebbe servire un vero e proprio sostegno fisico, per permettere alla donna di assumere la posizione che in quel momento trova più confortevole.

Infine, se lo desidera, il papà potrà vivere la grande emozione di tagliare il cordone ombelicale del piccolo.

Papà in sala parto: come prepararsi

Per poter sostenere la futura mamma nel modo migliore durante il parto, il consiglio è quello di arrivare preparati. Sapere cosa aspettarsi dal travaglio e dal parto è importante per riuscire a offrire il giusto supporto alla propria compagna.

A questo scopo, è di grande utilità frequentare insieme un corso di accompagnamento alla nascita, che preparerà la coppia a vivere questo evento in modo più consapevole e a trovare la giusta collaborazione.

Molti corsi forniscono anche numerosi spunti e suggerimenti pratici, che i futuri papà potranno applicare per dare sollievo alla partner. In ogni caso, la cosa fondamentale è non aver paura di chiedere spiegazioni e chiarimenti all’ostetrica, anche durante il travaglio stesso. 

E se il papà non se la sente?

La scelta di partecipare al parto non dovrebbe essere imposta ma realmente sentita: una presenza forzata, infatti, potrebbe essere non solo inutile ma avere perfino degli effetti negativi.

Un padre spaventato o impreparato ad affrontare la sofferenza della compagna potrebbe sentirsi impotente ed essere incapace di offrirle il supporto necessario, con il rischio di peggiorare le eventuali ansie e preoccupazioni della futura mamma.

Una partecipazione obbligata, rischia inoltre di portare a un importante calo del desiderio sessuale nei confronti della compagna una volta rientrati a casa.

Per questo, è importante non obbligare il futuro papà ad assistere al parto se non se la sente, ma piuttosto avere vicino un’altra persona cara.

Allo stesso modo, il personale sanitario dovrebbe permettere al partner di entrare presto in sala parto e non solo nella fase espulsiva, in modo che possa sostenere la futura mamma nelle diverse fasi del travaglio e che, allo stesso tempo, possa abituarsi progressivamente al crescendo delle manifestazioni dolorose.

Salvo diversa indicazione dei medici, infine, il consiglio è quello di non uscire in presenza di complicazioni, perché in questi momenti di difficoltà la sua presenza e il suo supporto diventano ancora più importanti.

Fonti