Ciao ragazze,
Vi ho lette e mi avete fatto compagnia in questo lungo pt. vi racconto un po’ di me. Inizio con la pma nel 2019, dopo un paio d’anni di ricerca. Nessun problema, se non l’età, avevo 40 anni. Mi rivolgo a un centro convenzionato, dove la dottoressa, non avendo neanche guardato il mio emocromo, senza neanche attendere che mi sedessi mi dice chiaramente che il problema ero io e che le possibilità erano quasi nulle. All’epoca ero veramente ingenua sull’argomento, per me saremmo andati lì, mi avrebbero dato le medicine che dovevano darmi, e poi sarei rimasta incinta, beata ignoranza.
Comunque, faccio la stimolazione. 14 ovociti recuperati, 3 blasto di cui due ottime. Faccio il transfer di 1 a fresco. Biochimica. Faccio il secondo delle due rimanenti, attaccano ma inizio dopo poco con le perdite. Al centro mi dicono che è inutile andare al ps e che dovevo riposarmi e pregare. Non mi aumentano il progesterone, prendevo 3 progeffik al giorno. Finisce in aborto alla 7a. Rimarrò sempre con il dubbio sul progesterone… forse se avessimo aumentato… chissà.. ma all’epoca non ne sapevo nulla. Decidiamo di ripartire, sempre lì, nel frattempo avevo “studiato” e pretendo di fare doppia stimolazione con diagnosi. Inizio il protocollo quando ci avviavamo verso le chiusure del covid, mi chiamano di corsa a fare il pick up, risultato, 3 ovociti immaturi di 11 che ne avevo, e quel giorno nn sono stata l’unica, probabilmente per paura di dover chiudere hanno cercato di recuperare il recuperabile, ci diciamo. Seconda stimolazione (dopo che me li ero mangiati) arrivo che avevo già ovulato “è raro ma può succedere”. Decido di cambiare centro, mi rivolgo a un famoso privato, sempre per doppia stimolazione con diagnosi. Faccio le analisi, prendo i farmaci, aspetto il ciclo.. ma il ciclo non arriva. Ero incinta. Miracolosamente e inaspettatamente arrivo a termine. Decidiamo quasi subito di riprovare naturalmente dopo l’allattamento, per dare una compagnia. Colleziono un uovo chiaro, e una serie di 5 biochimiche. Torniamo al centro decisi ad affrontare l’eterologa per non perdere tempo e usare i soldi nel modo giusto. Ci mettono 3 mesi a trovare la donatrice, perché hanno difficoltà con le mie caratteristiche fisiche, tanto che alla fine mi chiamano per chiedermi se avremmo accettato una donatrice con gruppo sanguigno non mio ma di mio marito. Accettiamo. Fa la stimolazione, arrivano 14 ovociti che diventano 3 blasto.
E già mi viene qualche dubbio. Non è un po’ poco? Cioè in generale ovviamente no, ma 14 ovociti da una donatrice giovane, con seme nella norma e tecnica per selezionarlo (pagata a parte) e test di compatibilità? Boh. Comunque faccio il primo transfer. 10 pt 51 (e già capisco come va a finire, ormai di beta ne ho fatte a quintalate), 12 pt 102, 14 pt 187. Il centro mi ha mandato a fare le beta anche oggi, 16 pt. sono in attesa, ma so già che si è fermato e spero di poter smettere le medicine, sono veramente imbottita. Ora ho dei dubbi. Mi sono convinta che avendo avuto difficoltà a recuperare una donatrice l’abbiano scelta non proprio giovanissima. Non ho dubbi sulla serietà del centro eh, ma pur stando nei termini legali, c’è una differenza tra ovuli di una ventenne e di una trentacinquenne, e alla fine il risultato ottenuto è né più né meno quello che avevo ottenuto io con i miei (disfatta compresa) e temo che anche gli altri due congelati non siano granché. Francamente pensavo fosse inutile fare la diagnosi preimpianto in eterologa, ma a questo punto ho il sospetto di essere stata superficiale… scusate la lungaggine, ma in questi giorni ho letto i vostri fatti personali e volevo mettere sul piatto anche i miei…