Fecondazione assistita omologa: nessun miracolo quando il problema è l’età della donna.

Questo è un articolo scomodo, uno di quelli che potrebbe demoralizzarvi nelle vostre ricerche.

Se preferite cercare la gravidanza senza pensare alle implicazioni legate alla vostra età, e alle possibilità calcolate in base ai dati attualmente a disposizione,  non leggetelo. Fermatevi qui.

Come è noto l’età in cui la coppia, cerca la prima gravidanza si è alzata tantissimo negli utlimi decenni. In base ai  dati Istat pubblicati nel 2018,  in Italia l’età media della donna al parto è di circa 32 anni, numero che ci posiziona secondi in Europa dopo la Spagna, e che è ahimè in continuo aumento. Abbiamo anche un “primato” per il numero di figli per donna:  l’Italia si colloca tra i paesi a più bassa fecondità (1,26 figli).

Meno figli e sempre più tardi.

Se ci pensate c’è una certa logica. Se si decide di avere un figlio tardi il secondo figlio faticherà ad arrivare proprio perchè l’età della donna può rendere difficile una  gravidanza per vie  naturali (e non solo).

tasso gravidanze per ciclo mestruale
Possibilità di concepimento per ciclo mestruale per via naturali in base all’età (con rapporti mirati)

C’è inoltre una soglia che in molti sottovalutano e che è quella dei 36 anni di età. Anno più anno meno.

Perché continuano a ripeterci che dopo io 36 anni la fertilità della donna inizia  a calare?

Perché si è visto che con il passare degli anni della donna i suoi ovociti, una volta fecondati, danno origine a un numero progressivamente sempre più alto di embrioni con un assetto cromosomico alterato (aneuploide). Questi embrioni la maggior parte delle volte portano a una interruzione spontanea della gravidanza con aborti nelle prime settimane (vedi figura sottostante che mette in relazione l’età della donna e rischio di aborto), altre volte proseguono in una gravidanza di un feto con trisomie compatibili con la vita come la 21 (sindrome di Down), 13 o 18. Senza dimenticare che più passano gli anni meno ovociti vengono ottenuti dalle stimolazioni  durante un trattamento di fecondazione assistita.

percentuali aborti spontanei in base età donna
Maternal age and fetal loss: population based register linkage study. BMJ Vol.320 24 june 2004

Sebbene la PMA (procreazione medicalmente assistita) abbia fatto passi da gigante negli ultimi decenni, gli strumenti a disposizione contro i limiti biologici imposti dall’aumento dell’età, sono ben pochi.

La fecondazione assistita omologa (che utilizza cioè i gameti, ovociti e spermatozoi,  della coppia) , che sia di primo, secondo o terzo livello, è la soluzione di eccellenza quando ci sono problemi di fertilità  legati alla chiusura delle tube, problemi di qualità o quantità degli spermatozoi, problemi di anovularietà della donna, problemi ormonali, cervicali o vaginali. Ma quando la gravidanza non arriva a causa dell’età della donna, non riesce a fare miracoli.

In questo caso, in cui il limite è rappresentato dall’età della donna,  possono venire in aiuto la diagnosi pre-impainto che può ridurre il tempo della ricerca, o la fecondazione eterologa (donazione di gameti).

Cosa accade dopo i 36 anni?

La risposta arriva grazie a un dettagliato lavoro scientifico condotto dal Dott. Franasiak  e pubblicato nel 2014 sull’autorevole rivista Fertility and Sterility.

aneuploidie aumentano età madre
Franasiak. Aneuploidy versus age. Fertil Steril 2014.

Che cosa possiamo capire da queste immagini?

Lo studio è stato condotto andando a valutare più di 15000 screening genetici sugli embrioni ottenuti in cicli di fecondazione assistita. I dati raccolti hanno  evidenziato come, con l’aumentare dell’età della donna, la percentuale di embrioni che hanno alterazioni nel numero di cromosomi aumenti considerevolmente

Questo si traduce in maggior probabilità di aborti più o meno precoci o un mancato impianto.

Come può la PMA venire in aiuto in questi casi? Semplicemente  riducendo quello che viene definito il “time to pregnancy” andando cioè a selezionare con la diagnosi prei-mpianto gli embrioni con un assetto cromosomico normale (euploide), riducendo così il tasso di aborti spontanei.  Insomma il concetto è questo: si fanno stimolazioni, si procede con la fecondazione in vitro egli ovociti prelevati,  si esegue la diagnosi pre-impianto sulle blastocisti ottenute e si trasferiscono solo quelle con un corredo cromosomico normale.  In questo modo gli aborti diminuiscono notevolmente e di riduce il tempo per riuscire ad avere una gravidanza.  L’alternativa rimane la fecondazione eterologa.

Interessante notare nella seguente figura come l’aumentare dell’età non solo determina un aumento delle aneuploidie ma anche un aumento  della percentualei di embrioni  che hanno più di un cromosoma aueuplodie: da una donna di  48-49  si ottengono  il 100% di embrioni che hanno tre o più errori nel numero dei loro cromosomi.

Aneuploidie per età
Franasiak. Aneuploidy versus age. Fertil Steril 2014.

Attenzione alle illusioni

Quando avete più di 40 anni e arrivate da una serie di aborti consecutivi, se avete escluso le cause note con gli esami a disposizione della coppia, probabilmente la motivazione è da ricercare nell’età.

Tutto ciò è da tenere in considerazione quando si decide di intraprendere un percorso di fecondazione assistita.

Come sono da tenere in considerazione le percentuali di successo in base all’età.

Sappiamo ad esempio che in Veneto si può ricorrere alla PMA in regime SSN fino ai 50 anni di età della donna. Sapete però  quanti  trattamenti omologhi hanno successo dopo i 45 anni? Praticamente 0 (zero). Come mai si può fare lo stesso in regime di ticket? Semplicemente per scelte  politiche.

I centri privati invece spesso (e a ragione)  si rifiutano di proporre a una donna over 45 trattamenti di fecondazione con gli ovociti della donna (abbasserebbero i tassi di successo dei loro trattamenti e questo non fa bene al marketing del centro), e suggeriscono direttamente l’eterologa.
Non tutte le donne, o le coppie in generale, riescono ad accettare una fecondazione eterologa  con donazione di ovociti anche se negli ultimi anni è diventata la via preferenziale  dopo i 44-45 anni, per evitare una  serie di aborti o fallimenti di impianto, che dal punto di vista psicologico e fisico  (senza pensare alla questione economica), sono davvero difficili da sostenere, in particolare per la donna che si sottopone a stimolazioni ormonali tutt’altro che piacevoli.

Come mai allora si  leggono di personaggi famosi che hanno figli a 45-50 anni?

Quasi semopre i figli avuti a questa età sono nati da donazione di gameti, o addirittura da embriodonazioni, altre volte la donna utilizzagli ovociti che aveva congelato quando era più giovane. Gravidanze naturali al di sopra dei 45 anni sono davvero poco frequenti.

L’eterologa si può fare in Italia? Si  anche nei centri pubblici che si sono attrezzati in tal senso, gli ovociti  nella maggior parte dei casi vengono acquistati dalla Spagna.

Per  quanto riguarda la diagnosi pre-impianto sono pochissimi i centri pubblici che la effettuano (Arco in provincia di Trento ad esempio) a differenza di quelli privati dove sta diventando una metodica sempre più utilizzata anche se ha un costo non indifferente che va ad aggiungersi a quello del trattamento.


Riferimenti bibliografici

Franasiak JM, Forman EJ, Hong KH, Werner MD, Upham KM, >Treff NR , The nature of aneuploidy with increasing age of the female partner: a review of 15,169 consecutive trophectoderm biopsies evaluated with comprehensive chromosomal screening. Fertil Steril 2014;101(3):656–663.e1.

Anne-Marie Nybo Andersen, Jan Wohlfahrt, Peter Christens, Jørn Olsen, Mads Melbye,Maternal age and fetal loss: population based register linkage study. BMJ Vol 320 24 June 2000

RELAZIONE DEL MINISTRO DELLA SALUTE AL PARLAMENTO SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE CONTENENTE NORME IN MATERIA DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA (LEGGE 19 FEBBRAIO 2004, N. 40, ARTICOLO 15) – Attività anno 2016 centri procreazione medicalmente