Sostegno all’infertilità: l’importanza del gruppo

Una diagnosi di infertilità è una ferita che colpisce l’identità individuale, l’identità di coppia e l’identità sociale. L’elaborazione di una diagnosi di questo tipo equivale a un processo di elaborazione di un lutto e implica sentimenti di rifiuto, isolamento, collera, negazione, depressione e infine accettazione.

Reazioni dopo la diagnosi di infertilità

Si tratta di un lutto ulteriormente difficile da elaborare perché non comporta una perdita reale ma la perdita del sé proiettato nel futuro.

Si è convinti di poter fare un figlio se e quando si vuole e una diagnosi di infertilità fa sfumare tutte queste aspettative provocando una forte sofferenza emotiva che mette in crisi il sistema di valori, progetti e speranze.

La reazione iniziale per la coppia è una reazione di shock. Dopo questo sentimento predominante di rifiuto e di rabbia si passa ad un sentimento di rivalsa. La crisi derivata dall’infertilità ha importanti ripercussioni a livello personale sull’autostima, sulla percezione del proprio corpo e può produrre un senso di inferiorità, depressione e ansia.

Sensazioni di invidia, inadeguatezza, vergogna, rabbia, paura prorompono nel momento della diagnosi e si acuiscono nel momento dell’attesa e nel caso dei, purtroppo frequenti, fallimenti dovuti alle tecniche della procreazione medicalmente assistita.

Infertilità per la coppia

L’infertilità comporta un profondo riassestamento della coppia soprattutto nell’espressione della sessualità. La crisi messa in atto dall’infertilità può inficiare le sfere della comunicazione e della sessualità e dar luogo ad una situazione di conflitto e di isolamento compromettendo la qualità della vita.

Il non detto e il non dire è frequente nelle coppie per pudore, vergogna e per difficoltà di espressione dei propri sentimenti. Si constata, infatti, una certa reticenza e riluttanza, un atteggiamento alessitimico (incapacità di dare un nome alle emozioni) che aiuta a prendere le distanze dal dolore derivato dalla propria genitorialità ferita.

Le procedure intrusive, la sensazione di estranei che entrano nell’intimità della coppia e la programmazione dell’attività sessuale possono diminuire il desiderio e ridurre la capacità di abbandonarsi all’esperienza erotica.

L’infertilità può dunque creare conflitti e allontanare i partner ma può anche essere una grande prova di forza che si concretizza nello riscegliersi come coppia oltre al progetto di avere un figlio.

L’aiuto dal gruppo

I gruppi racchiudono in sé le potenzialità per promuovere dinamiche di aiuto reciproco tra i membri. Grazie alla finalità condivisa i partecipanti arrivano a conoscere le risorse di cui sono portatori e a far uso di tali risorse per affrontare il proprio disagio interiore.

Il gruppo rappresenta uno spazio di condivisione e sostegno, permette di lasciarsi andare parlando del proprio vissuto, mette in atto una collaborazione reciproca e un supporto emotivo.

Condividere le problematiche legate all’infertilità porta a sperimentare un senso di sollievo insito nella sensazione di non sentirsi più soli. L’esperienza del gruppo di sostegno è un’esperienza forte che permette di vivere dei rapporti interpersonali caratterizzati da colore umano e da uno scambio comunicativo su base emotiva e di condivisione.

Infertilità e gruppo di sostegno

Gli incontri hanno come obiettivo quello di sostenere la coppia contenendo l’elevato livello di stress accumulato, il senso di inadeguatezza e l’innescarsi di un processo di autosvalutazione.

Lo scopo principale è quello di attivare un processo di elaborazione costruttiva della propria condizione di infertilità separando il senso di identità personale da quello di maternità / paternità.

L’infertilità spesso è coperta da segreto e associata a vergogna e ad un sentimento di inadeguatezza personale. L’opportunità di essere parte di un gruppo con altri partecipanti che affrontano problemi simili, condividendo il vissuto emotivo, come pure i sentimenti di stigmatizzazione ha una rilevanza eccezionale.

Il gruppo lavora rompendo l’isolamento sociale.

Dott.ssa Federica Marcante