Quello che non vi dicono del post parto

Il post parto o post-partum che sia è un periodo particolarmente intenso e sicuramente di assestamento. Si inizia a vivere pienamente la maternità e si è alle prese con la gestione di un bambino che rappresenta una novità assoluta e tutta da scoprire e da vivere.

Tutto ciò di cui non si ha esperienza però di solito mette apprensione, figuriamoci con gli ormoni in corpo che fanno le bizze.

Abbiamo così pensato di stilare un (fortunatamente ) breve elenco tragicomico e ironico di quello che in genere non si racconta del post parto, ma che si vive frequentemente quando si torna a casa dall’ospedale, durante i primi periodi di assestamento ormonale (***).

Siete le regine della lacrima facile

Piangete perché non siete mai state così felici in tutta la vostra vita e piangete perché vi sentite tristi ma non sapete perché. Piangete perché siete stanche o perché il bambino piange e se ha le coliche vi ritroverete a richiamare tutti i santi del calendario perché vostro figlio si liberi dall’aria.

Si avete capito bene, le scorreggine di vostro figlio vi sembreranno una benedizione dal cielo! Non lo avreste mai pensato eh?

Piangete perché non riuscite a dedicare tempo all’altro figlio, se ne avete un altro, piangete perché piangete e non riuscite a smettere di piangere.

Piangete anche perché il vostro lui vi chiede perché piangete.

I primi giorni a casa possono essere densi di lacrime ma è una cosa passeggera e di cui rimarrà solo un flebile ricordo.(***)

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Caspita se si suda!

Altra cosa che non vi dicono è che si suda, caspita come si suda!

Vi sentirete accaldate e appiccicose. Vi capiterà di svegliarvi in piena notte ma non perché il bimbo vi chiama ma perché avete caldo, tanto caldo.

Non c’è doccia fredda o climatizzatore che possa lenire il caldo che provate. Girerete in mutande per la casa per trovare un po’ di refrigerio ma attenzione  a non passare mezze nude davanti alle finestre!

Assetate come nel deserto

Probabilmente siete assetate. Avete sete, tanta sete.

Vi capiterà che il bambino vi svegli per essere allattato, lo attaccate per allattarlo ma avete caldo (tanto caldo) e tantissima sete.

Chiamate il vostro compagno perché vi porti l’acqua ma non si sveglia: lo chiamate una, due, tre volte, quindi iniziate con un calcetto prima di passare alle maniere forti.

Volete l’acqua e subito! Lui si sveglia ma ha i riflessi rallentati e voi avete fretta perché avete sete e vi sembra la cosa più importante del mondo.

E probabilmente iniziate a piangere perché non vi sentite capite. Dalla sera dopo vi metterete la bottiglia di acqua da 2 litri sul comodino.

Maledetti crampi

I crampi. Non quelli delle gambe ma i crampi uterini. I primi tempi si fanno vivi ogni volta che allattate il bambino e diventano più intensi con le gravidanze successive.

Così quelli che vi sembravano leggeri crampetti mentre allattavate il primo figlio, vi sembreranno dolori da appendicite con l’allattamento del secondo. Preparatevi!

A caccia di preoccupazioni

Vi preoccupate per qualsiasi cosa. Su tutto.

Già dal primo giorno vi preoccupate di non avere la casa in sicurezza per quando, tra un anno, il bambino inizierà a camminare.

Vi svegliate la notte e vi mettete ad ascoltare il respiro del bambino.

Vi preoccupate di non aver abbastanza latte o di averne troppo.

Vi preoccupate di non riuscire a mantenerlo quando andrà all’università

E vi preoccupate delle preoccupazioni. Ma soprattutto vi preoccupate di non essere una brava madre. Ma secondo voi una cattiva madre si preoccupa così tanto?

Ma alla fine…

Diventare madri è un vero e proprio tornado emotivo e fisico ma ne vale la pena.

Perché? Perché il vostro bambino vi guarderà e vi sorriderà e voi vi sentirete la donna più felice e fortunata del mondo e in quel momento la vostra unica preoccupazione (e lo diciamo senza alcun tipo di ironia) sarà solo quella di riuscire a mantenere in vostro figlio quel sorriso felice per tutta la vita.


(***) Tornando seri se pensate di  essere a rischio di baby blues o di depressione post partum, è importante parlarne con il vostro partner e con il medico di fiducia.

Se i sintomi della depressione persistono, il medico può suggerire un test della tiroide (irregolarità livelli degli ormoni tiroidei  possono portare a instabilità emotiva). Se questo non sembra essere il problema, il medico può raccomandare alla donna di fare un percorso con uno  psicoterapeuta.

Esistono sparsi sul territorio nazionale  gruppi di sostegno per le donne che soffrono di depressione post-partum.

Fortunatamente la depressione post-partum è una delle forme più curabili di depressione. Se ne siete colpite non esitate a chiedere aiuto.