
Prima o dopo arriva per tutti, mamme e bambini. Sì, proprio lui: il momento dell’esasperazione.
Quel lasso di tempo in cui ogni cosa ci fa “saltare”, quel periodo in cui la rabbia prende il sopravvento e annebbia la capacità di ragionare e calmarsi.
Capita, e quando succede non sappiamo dove sbattere la testa per risolverlo.
Io sono una persona e una mamma molto impulsiva. Mi arrabbio (spesso) e quando lo faccio in genere tendo ad alzare il tono di voce per “spiegarmi”.
Purtroppo lo facevo anche con Carola Sofia. E no, non vado fiera di questa confessione.
Me ne pento spesso e volta dopo volta ho provato a migliorarmi ed incanalare tutta l’energia negativa in qualcosa di diverso… in un dialogo, in una spiegazione, in un gioco, nelle lettura di un libro e a volte anche solo nel silenzio seguito da un abbraccio.
I bambini però sono molto più impulsivi di noi e spesso non hanno le parole per spiegare il loro stato di rabbia, frustrazione, tristezza. Hanno il loro corpo, un corpo comunica per loro e a volte le urla, spesso le “scenate” con annesso lancio di oggetti per tutta la stanza.
C’è stato un periodo in cui Carola era particolarmente ribelle e io, in casa sola con lei per quasi tutto il giorno, avevo esaurito lo spettro delle soluzioni possibili per rientrare in una routine serena e di ascolto reciproco.
Un post su Maria Montessori ed il suo metodo scritto dalla bravissima Claudia Porta mi è venuto provvidenzialmente in aiuto.
Il post si riferisce al barattolo della calma (calming jar) e oggi vorrei riportarvi le mie riflessioni e quello che ho imparato dall’utilizzo di questo prezioso “strumento”.
Di cosa si tratta?
È un barattolo di vetro (o plastica) contenente acqua colorata e porporina che gli da’ un effetto luccicante. Io ho usato un barattolo di vetro per dare significato alla parola fragile. Bisogna trattarlo bene perché altrimenti si rompe. Fragile e delicato come il momento di incomprensione e di rabbia.
A cosa serve?
È un valido aiuto nella gestione dei momenti no, capricci, incomprensioni, rabbia, conflitto.
Come funziona?
Nel momento di crisi invitiamo il bambino a calmarsi ( pare semplice! 😀 ), agitiamo il barattolo davanti ai suoi occhi, porgiamoglielo delicatamente e lasciamo che resti incantato e incuriosito dall’acqua colorata e il suo luccichio.
Questo gesto magico aiuta a spostare l’attenzione dalla rabbia verso…altro. Direzionarla altrove perché ora la sua attenzione e concentrazione sono tutte per il mondo fatato che abita in un barattolo.
Cosa serve per costruire un “barattolo della calma”?
Esistono diverse ricette (sotto vi lascio i diversi link a cui potete fare riferimento). Vi lascio quella che ho provato io.
- Barattolo di vetro o plastica
- Glitter glue o colla trasparente + porporina
- Acqua (meglio se calda, aiuta a sciogliere meglio la colla)
- Colorante alimentare o acquerelli
- Stelline (o altre forme)
- Facoltativo: shampoo trasparente (aiuta i brillantini a rimanere di più a galla e non precipitare subito)
Le proporzioni le ho sempre fatte ad occhio.
Andateci piano col colorante perché rischiate che copra troppo i brillantini e l’effetto del barattolo svanisce.
Un altro piccolo consiglio in base alla mia esperienza: funziona anche per i grandi! Testato personalmente non ha mai fallito, ti riporta “in carreggiata” e aiuta a far entrare un po’ di magia nelle nostre giornate sempre di corsa.
Io ho iniziato ad usarla con la mia bimba quando aveva circa 2 anni. Ho utilizzato il barattolo in vetro perché mi piaceva l’idea che potesse capire che aveva tra le mani qualcosa di fragile e che quindi andava trattato con prudenza e delicatezza. Lo tenevo sempre abbastanza a portata di mano, spesso era nella sua cesta dei giochi e con il tempo la sua fantasia ha iniziato a vederci qualcosa di più di semplici brillantini.
Non è un semplice barattolo. Non è solo distogliere l’attenzione da qualcosa (il capriccio in molti casi). È un’occasione per riflettere, per fermarsi e pensare che la rabbia può cessare se siamo impegnati ad usare il nostro tempo e le nostre energie per qualcosa di bello.
Link utili:
– Un bellissimo gruppo FB: Spunti montessoriani (e non solo) per genitori (Gruppo al quale si accede su invito di un iscritto)
– Il blog di Claudia Porta con una sezione dedicata al pensiero Montessori con molte idee e spunti per le attività con i nostri bambini –> qui
Alla prossima!