Come e quando iniziano a parlare i bambini?

I primi 3 anni di vita del bambino sono i più importanti per lo sviluppo del linguaggio e rappresentano il periodo in cui iniziano e imparano a parlare .

Come fanno  i bambini ad imparare a parlare?

I bambini imparano a parlare guardando, ascoltando e rispondendo alle persone che li circondano. Sono attorniati da mille stimoli e assorbono informazioni in ogni istante.

Nei primi mesi, il bambino ascolta la voce della mamma e del papà o comunque delle persone che vivono attorno a lui quotidianamente, e cerca di ripetere gli stessi suoni che emettono gli adulti.

Quando voi gli rispondete e cercate di “conversare” con lui, il bambino  di conseguenza si sentirà ulteriormente incoraggiato e stimolato a continuare nei suoi esperimenti comunicativi. E così mano a mano che cresce imparerà nuovi suoni, nuove sillabe e parole.

Come un bambino impara a parlare

Come posso capire se il mio bambino sta imparando a parlare nei tempi previsti ?

Ci sono alcune tappe base di sviluppo del linguaggio, comuni alla maggior parte dei bambini e servono per capire se il bambino sta imparando a parlare nei tempi previsti.

Entro la fine dei  3 mesi il bambino è in grado di :

  • Sorridere quando vi vede
  • Fare suoni
  • Calmarsi  o sorridere quando gli si parla
  • Riconoscere la vostra voce
  • Piangere in modo diverso per esigenze diverse

 Entro la fine di sei mesi, il bambino è in grado di:

  • Emettere suoni gorgoglianti quando gioca con voi o rimane solo
  • Borbottare e fare una varietà di suoni
  • Usare la sua voce per esprimere piacere e dispiacere
  • Muovere gli occhi nella direzione dei suoni
  • Rispondere ai cambiamenti nel tono della vostra voce
  • Riconoscere che alcuni giocattoli emettono suoni
  • Prestare attenzione alla musica
  • Ripetere suoni come  “la, la”, “ba , ba” o ” da, da ” (lallazione). Inizia anche a copiare alcuni dei suoni e dei gesti che fate. Queste sillabe non hanno ancora un significato per il bambino, semplicemente si ascolta e si diverte quando sente che emette dei suoni. L’ambiente circostante che lo stimola  è fondamentale per favorire l’aumento e la varietà delle sillabe che riesce a pronunciare.

A 8-9 mesi potrebbe creare sequenze di suoni più lunghi e variati, si parla infatti di lallazione variata.

A 9-12 mesi inizia il passaggio dalla  comunicazione  non intenzionale alla comunicazione intenzionale. Il bambino diventa consapevole delle sue capacità di comunicare con gli altri  e anche delle conseguenze  dei suoi comportamenti sulle persone che gli stanno intorno.

Entro i 12 mesi il bambino il bambino  è in grado di :

  • Imitare i suoni del parlato
  • Pronunciare alcune parole, come “papa”, “mama” e “uh-oh”
  • Comprendere semplici istruzioni, come “Vieni qui”
  • Riconoscere le parole che indicano oggetti comuni, come “scarpa”
  • Girarsi e  guardare nella direzione dei suoni
  • Entro il  primo anno età, il bambino è in grado di dire alcune parole semplici.

All’età di 18 mesi, il   bambino è in grado di 

  • Pronunciare numerose parole.
  • Riconoscere  i nomi di persone familiari, oggetti e parti del corpo
  • Seguire semplici indicazioni accompagnate da gesti

Entro la fine dei  24 mesi, tuo figlio è in grado di:

  • Usare frasi semplici, come “ancora latte”, “basta mamma”
  • Fare domande da una a due parole, come “vai via?”
  • Seguire semplici comandi e comprendere semplici domande
  • Pronunciare più di  50 parole
  • Parlare abbastanza bene per essere compreso almeno la metà delle volte da voi o da chi lo segue

Se mio figlio non sta parlando nei tempi previsti ?

Se pensate che il vostro bambino abbia qualche problema di linguaggio parlatene con il pediatra di fiducia,  che eventualmente potrà inviarvi da uno specialista per una consulenza..

Ci sono diverse situazioni che possono causare un ritardo nel parlare. Ad esempio:

  • problemi di udito
  • Problemi con il movimento della lingua o con il palato
  • Problema relativi alla zona cerebrale deputata al linguaggio

Il modo migliore per aiutare il vostro bambino che presenta un ritardo nel linguaggio è quello di affrontare precocemente il problema . Con il trattamento precoce, c’è una buona probabilità che il la capacità linguistica del  vostro bambino possa migliorare e /o risolversi.

iniziare a parlare

Come posso aiutare il mio bambino ad iniziare a parlare?

  1. Innanzitutto parlate con lui, fin da quando è nel pancione. Dalla nascita continuate a farlo, parlategli, raccontategli storie, cantate con lui delle canzoni. Tutto questo aiuterà il vostro bimbo ad imparare ad emettere suoni e a comunicare.
  2. Rispondete con parole ai suoni del vostro bambino. Se per esempio il bambino vi indica una banana e dice  “ee – ee” voi rispondetegli con un  “Vuoi mangiare la banana?”. In questo modo inziierà ad associare il nome e il suono corretto alle cose.
  3. Insieme alla voce usate anche segnali con la mano e gesti per aiutarlo a capire cosa state dicendo.
  4. Parlate con il vostro bambino per tutta la giornata. Mentre siete in passeggiata ad esempio o mentre fate la spesa con lui: date sempre uno nome alle cose e descrivete quello che state facendo.
  5. Rispondete sempre alle domande del vostro bambino perché per lui ricevere delle risposte è importantissimo.
  6. Non fate l’errore di parlare  con il linguaggio dei bambini (il cosiddetto “bimbese“), ma usate sempre e solo parole reali.
  7. Leggetegli delle fiabe, ogni giorno a partire dai 6 mesi di età, ma anche da prima se volete.
  8. Ascoltare i grandi che leggono ad alta voce, aiuta il bambino ad imparare i suoni. La lettura può anche aiutare a capire la lingua e imparare nuove parole.
  9. Scegliete libri per bambini con colori vivaci e con storie semplici. Vanno benissimo anche testi che contengono numeri, le lettere dell’alfabeto, forme e rime.
  10. Per coinvolgere di più il vostro bambino  indicate le immagini e date il nome alle cose raffigurate, e poi  chiedete al bambino di indicare gli oggetti rappresentati nella pagina. Mano a mano che cresce potete fargli domande sulla storia .

Questa interazione  stimola il bambino all’apprendimento. Non dimenticate mai di incoraggiarlo e di trasmettergli fiducia in quello che fa o impara a fare.