La madre protegge il feto nel pancione attraverso cellule specifiche

Un articolo pubblicato sull’autorevole rivista “Nature” ha messo in evidenza come la madre, attraverso cellule specifiche, protegga il feto nel pancione in modo tale che il sistema immunitario non lo riconosca come estraneo, e scateni una reazione immunitaria con effetti che potete immaginare.

Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori del  Cincinnati Children’s Hospital Medical Center che ha scoperto un meccanismo altamente specializzato costituito dal cellule T regolatorie che  sono specifiche per il feto, e che sono conservate anche dopo il parto per poter essere riattivate nelle successive gravidanze.

Ma perché dovrebbe scatenarsi una reazione immunitaria contro il feto?

Semplice. La vita nasce dall’incontro di due cellule: una  materna e una paterna. Quindi il feto eredita e porta con sé nel suo sviluppo, antigeni del padre. In genere gli antigeni esterni vengono attaccati dal sistema immunitario ma questa  è una eventualità che in gravidanza non deve accadere. Affinché gli antigeni paterni vengano “tollerati” dalla madre, deve attivarsi un meccanismo di soppressione immunitaria  e tale lavoro è svolto dalle cellule T regolatorie CD4 FOXP3+.

In questo modo il corpo della madre reagisce alle infezioni causate da patogeni esterni ma  riconosce e non aggredisce le cellule fetali.

Se ci pensate non è un meccanismo scontato né semplice, ma è necessario per la prosecuzione della specie.

Senza questo sistema di immunosoppressione  specifica non sarebbe possibile portare a termine una gravidanza.

Queste cellule T speciali  dotate di memoria immunologica e questo spiega come mai le complicazioni  sono minori nella seconda gravidanza  rispetto alla primae sempre con lo stesso padre.

Questo studio  apre anche la strada alla realizzazione di nuovi tipi di vaccini che agiscono sulle cellule T immunosoppressive.

Fonte: www.nature.com/nature/journal/v490/n7418/full/nature11462.html