Il parto gemellare: cosa mi aspetta?

Il parto: magia e terrore per tutte le mamme, ancor di più per chi sente la responsabilità di due creature. E nella mente si affollano mille domande, anche irrazionali a pensarci a mesi di distanza dall’evento. Che parto avrò? Necessariamente cesareo? Come devo prepararmi? Cosa mi aspetta? Il travaglio è più lungo? Il tempo raddoppia?

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Per fortuna, basta una rapida ricerca in internet per sfatare tanti miti e tante paure. Un colloquio con il proprio ginecologo o la propria ostetrica di fiducia per avere informazioni certe ed essenziali. Si scoprirà presto che la gravidanza gemellare e il parto gemellare sono eventi speciali, ma non necessariamente difficili, che non c’è solo rischio e medicalizzazione e che il parto può avvenire anche naturalmente quando le condizioni lo consentono.

Le gravidanze gemellari hanno una durata media di 37 settimane, più brevi delle normali gravidanze per effetto di un invecchiamento più rapido della placenta (doppia o unita che sia). La durata massima della gravidanza solitamente non supera la 38esima settimana, poichè si tende a programmare o indurre il parto entro tale termine. Anche per questo i bimbi sono normalmente più piccoli di un bimbo a fine gravidanza singola.

La probabilità che i bimbi nascano con parto cesareo è maggiore rispetto alla gestazione singola, ma il parto naturale non è escluso a priori. Se i bimbi si presentano entrambi in posizione cefalica, infatti, il parto vaginale è possibile. Molte strutture ospedaliere supportano il parto naturale anche quando solo uno dei bimbi è cefalico: il bimbo in posizione sarà il primo ad uscire, mentre quello podalico seguirà dopo essersi girato o mantendendo la posizione podalica (fattibile perchè il primo ha già aperto la via).

Il cesareo è invece necessario quando entrambi i bimbi sono in posizione podalica o di traverso, quando vi è forte divario di peso tra i gemelli, quando vi è ritardo di crescita o quando le condizioni della madre o dei bimbi possono portare a complicazioni nel parto.

Si ricorre al cesareo anche quando i bambini condividono le borse amniotiche in presenza di una gravidanza monoamniotica monocoriale, dato il maggiore rischio di attorcigliamento dei cordoni ombelicali.

Il parto vaginale gemellare ha mediamente la stessa durata e si svolge con le stesse fasi di un parto semplice, con un allungamento della sola fase espulsiva. Spesso  il minor peso dei bimbi e la minor circonferenza cranica velocizzano il parto nel complesso. I bimbi nascono di solito con un intervallo che va dai 5 ai 45 minuti l’un dall’altro.

Nel caso di gravidanze gemellari, oltre alle condizioni fisiche, sono importantissime anche le motivazioni della madre e, quando possibile scegliere la modalità di parto, viene consigliato di decidere per ciò che fa sentire più sicure e che si crede di poter affrontare più serenamente.

E’ consigliabile quindi informarsi prima sulle possibilità e capire quale struttura ospedaliera può meglio aderire alle proprie necessità, cercando centri particolarmente efficienti nella gestione dei parti gemellari.

Personalmente ho avuto la fortuna di vivere un parto vaginale classificabile come “caso da manuale”, senza particolari complicazioni e relativamente veloce. Nei mesi precedenti, avevo raccolto informazioni e sentito pareri diversi e alla fine speravo di riuscire ad affrontare un parto naturale, ma temevo anche di non averne il tempo o la forza.

E’ difficile immaginare cosa può accadere quando si arriva al momento decisivo, soprattutto quando si è alla prima esperienza e ancor di più quando si sente la responsabilità di due creature. Sapevo solo che le mie due testoline, una femminuccia ed un maschietto, erano in posizione cefalica e che le loro buone condizioni avrebbero consentito il parto naturale. Alla 37esima settimana, la bimba ha preso in mano la situazione e ha rotto il suo sacco. E poi.. beh..  in poco più di tre ore, i miei due angioletti sono sgusciati fuori, con un intervallo tra la prima ed il secondo di appena dieci minuti. Averli entrambi appoggiati a me alla fine di tutto, è stato qualcosa di assolutamente indescrivibile!

Mamma Paola

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