Come alleviare il dolore del parto

Affrontiamo una delle domande che più preoccupano le future mamme: come sopportare il dolore del parto? Ecco tutte le tecniche naturali e non.

Travaglio e parto sono esperienze soggettive che variano da donna a donna, sia per la durata che per la percezione del dolore. Quest’ultima, in particolare, dipende da diversi fattori, come ad esempio la paura del parto e le tensioni neuromuscolari che ne derivano, il tipo di ambiente e di assistenza offerta dal personale sanitario, e la presenza o meno di una figura di sostegno, capace di fornire ascolto e rassicurazione.

In questo senso, risulta fondamentale il ruolo dell’ostetrica, che affianca la mamma durante il travaglio garantendole un supporto emotivo, fisico e informativo che può aiutarla ad avere una migliore consapevolezza e un maggior controllo sul suo parto.

Inoltre, è altrettanto fondamentale il ruolo della persona di riferimento che la mamma sceglie di avere accanto: sia che si tratti del partner, di un familiare o di un’amica, la donna ha infatti diritto alla presenza di un accompagnatore in sala parto, che sappia infonderle sicurezza e la aiuti ad allontanare ansie e timori.

Come alleviare il dolore del parto in modo naturale

Uno dei compiti più importanti dell’ostetrica è quello di mettere la mamma a proprio agio e di aiutarla ad alleviare il dolore delle contrazioni.

Per fare questo, occorrerà innanzitutto garantirle privacy, discrezione e rispetto, predisporre un ambiente confortevole, con luci adatte, e permetterle di muoversi liberamente, scegliendo la posizione che trova più naturale e rilassante (a carponi, in ginocchio, ecc.).

L’ostetrica potrà inoltre suggerire alcune strategie per alleviare il dolore del parto come:

  • camminare (durante la fase prodromica e dilatante del travaglio);
  • esercizi di respirazione e rilassamento;
  • consumo di cibi e bevande;
  • ascolto di musica rilassante;
  • aromaterapia, ossia l’utilizzo di oli essenziali per favorire il benessere psicofisico;
  • massaggio della regione lombare, delle gambe e delle cosce;
  • digitopressione, ossia la pressione di alcuni punti del corpo durante il parto per ottenere un effetto analgesico e stimolare le contrazioni efficaci;
  • contrazione della parte superiore del corpo, stringendo un oggetto antistress;
  • TENS;
  • travaglio in acqua, all’interno di una vasca da parto.

In aggiunta, l’ostetrica potrà consigliare l’uso di alcuni strumenti come:

  • la palla per gravidanza, una sfera morbida di grandi dimensioni che consente di massaggiare la schiena compiendo movimenti oscillatori e di trovare la giusta posizione e l’equilibrio ideale per sopportare le contrazioni;
  • la sedia olandese, uno sgabello costruito ergonomicamente con una struttura in legno che permette di sostenere la donna in posizione accovacciata;
  • la corda, che la partoriente può “tirare” come se volesse appendersi per gestire meglio il dolore della contrazione.

Come alleviare il dolore del parto con la partoanalgesia

Oltre alle tecniche naturali che abbiamo appena visto, le mamme che lo desiderano possono richiedere di avvalersi della cosiddetta partoanalgesia, ossia di tecniche farmacologiche che permettono di ridurre il dolore del travaglio e del parto senza alterare il tono muscolare e la capacità di spinta e senza rischi per il bambino.

Ad oggi, la tecnica di partoanalgesia più utilizzata è l’analgesia epidurale (o peridurale): questa soluzione, che richiede l’intervento di un anestesista, prevede di posizionare un piccolo catetere nello spazio peridurale a livello della regione lombare, attraverso cui viene somministrato l’anestetico.

Messaggio chiave

Durante il travaglio e il parto, la mamma ha a disposizione tanti diversi strumenti per alleviare il dolore.

Tuttavia, è importante sottolineare che, indipendentemente dalla tecnica adoperata, la cosa più importante è che la futura mamma possa vivere l’esperienza del parto con serenità, sicurezza e soddisfazione.

Perché questo avvenga, è quindi fondamentale che le venga offerta un’assistenza empatica, che rispetti i suoi desideri, i suoi valori e le sue aspettative, e che le restituisca il ruolo di protagonista dell’evento nascita, insieme al suo bambino.

Fonti