Alterazioni “normali” dei valori degli esami del sangue in gravidanza

Durante la gravidanza gli esami del sangue possono presentare alcuni valori alterati che però non devono suscitare preoccupazione. Vediamo insieme quali.

La gravidanza può accompagnarsi ad alcune alterazioni dei valori degli esami del sangue che sono considerate normali e quindi “fisiologiche”. Conoscere queste variazioni può essere importante per distinguerle da eventuali alterazioni “patologiche” (ossia non normali e segno di un possibile problema), evitando così inutili ansie e preoccupazioni in attesa di comunicare l’esito degli esami al ginecologo o all’ostetrica.

Tra le più comuni alterazioni dei valori ematici in gravidanza, che affronteremo in questo articolo, troviamo in particolare:

  • l’anemia (una carenza di ferro nel sangue);
  • la piastrinopenia (una riduzione del numero di piastrine nel sangue);
  • le alterazioni dei fattori di coagulazione del sangue.

Anemia fisiologica della gravidanza

L’anemia, per definizione, è data da un calo dei livelli di emoglobina totale nel nostro organismo, assieme ad un calo della conta dei globuli rossi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come anemia in gravidanza un valore di emoglobina inferiore a 11 g/dL.

Cosa è importante sapere sull’anemia in gravidanza?

A partire dalla 6a settimana di gravidanza si verifica regolarmente un rapido ed importante aumento del volume della parte liquida del sangue (cioè il plasma) e, in misura minore, un aumento del volume dei globuli rossi. Queste modificazioni determinano una diluizione del sangue che serve a facilitare gli scambi di ossigeno e sostanze nutritive tra madre e feto ma, allo stesso tempo, comporta un calo dei livelli di emoglobina (generalmente fino ai 10-11 g/dL). Questa condizione viene anche definita come “anemia fisiologica della gravidanza” (o anemia da emodiluizione).

Durante la gravidanza, inoltre, vi è un’aumentata necessità di ferro e acido folico. Per questa ragione, al fine di prevenire l’insorgenza di anemie carenziali dovute al deficit di ferro e folati, è raccomandato un adeguato apporto di tali sostanze con la dieta.

Piastrinopenia in gravidanza

Frequentemente, al termine del terzo trimestre di gravidanza, tende a verificarsi anche un lieve calo del numero delle piastrine circolanti (solitamente non inferiori al livello di 100.000/ml). Questa forma di piastrinopenia è generalmente una condizione benigna e asintomatica, che non aumenta il rischio di sanguinamento nella mamma o il rischio di piastrinopenia nel neonato, e che tende a risolversi entro 2 mesi dal parto.

Cosa è importante sapere sulla piastrinopenia in gravidanza?

Attualmente non si conosce chiaramente il meccanismo alla base di questo fenomeno fisiologico. Tuttavia, non va dimenticato che esistono varie cause di piastrinopenia nel corso della gravidanza, che in alcuni casi può risultare più marcata ed associata a condizioni patologiche potenzialmente gravi per la salute della madre e del feto. La sintomatologia materna e gli esami di laboratorio devono quindi essere valutati dal medico curante per distinguere eventuali piastrinopenie patologiche.

Alterazioni dei fattori di coagulazione del sangue in gravidanza

Una normale gravidanza si associa anche a svariate alterazioni del sistema emostatico, cioè di quel sistema deputato sia ad arrestare la fuoriuscita di sangue causata da una ferita (fattori procoagulanti) sia a mantenere un’adeguata fluidità del sangue (fattori anticoagulanti).

Ad esempio, durante la gravidanza si assiste regolarmente ad un aumento dei fattori procoagulanti (fibrinogeno, trombina, antigene del fattore di von Willebrand e vari fattori della coagulazione) e ad una concomitante riduzione di alcuni fattori anticoagulanti.

Cosa è importante sapere sulle alterazioni dei fattori di coagulazione in gravidanza?

Questi alterazioni sembrano svolgere un ruolo importante nel ridurre le perdite ematiche dovute al parto, ma allo stesso tempo aumentano il rischio trombotico durante la gravidanza.

L’anemia da emodiluizione della gravidanza svolge in parte un ruolo protettivo nei confronti della possibile formazione di trombi (ossia coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni). Tuttavia, sarà compito del medico valutare la presenza di ulteriori fattori di rischio per l’insorgenza di trombosi, ereditari o acquisiti.

Fonti

  • Lee AI, Okam MM. Anemia in pregnancy. Hematol Oncol Clin North Am. 2011 Apr;25(2):241-59, vii. doi: 10.1016/j.hoc.2011.02.001. PMID: 21444028.
  • Bockenstedt PL. Thrombocytopenia in pregnancy. Hematol Oncol Clin North Am. 2011 Apr;25(2):293-310, vii-viii. doi: 10.1016/j.hoc.2011.01.004. PMID: 21444031.
  • Stirling Y, Woolf L, North WR, Seghatchian MJ, Meade TW. Haemostasis in normal pregnancy. Thromb Haemost. 1984 Oct 31;52(2):176-82. PMID: 6084322.