Amenorrea secondaria per dimagrimento eccessivo o disturbi di peso

Il peso di una donna ha un effetto molto importante sulla regolazione e sul rilascio delle gonadotropine. Il ciclo potrebbe infatti non presentarsi se l’Indice di Massa Corporea (BMI) è inferiore  a 19 kg/m2.

Il grasso ha un ruolo molto importante nella regolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovario ed è stato stimato che il 22%  del peso corporeo debba essere rappresentato da  tessuto adiposo per poter mantenere normali cicli ovulatori.

Di conseguenza le ragazze che sono molto sottopeso prima dello sviluppo possono incorrere in amenorrea primaria, mentre quelle  che sono molto  sottopeso dopo la pubertà, possono incorrere nell’amenorrea secondaria.

Perchè ci sia amenorrea secondara peso-correlata, la perdita di peso deve essere del 10-15% del peso normale calcolato in funzione dell’altezza della donna.

Si può perdere peso per vari motivi tra cui l’astensione volontaria dall’assunzione di cibo, per  digiuno prolungato, per eccessivo esercizio fisico o per una malattia. Ognuna di queste cause può portare alla riduzione della secrezione di gonoadotropine e quindi al non presentarsi del ciclo mestruale.

L’anoressia nervosa è responsabile di una buona  parte delle cause di amenorrea secondaria, un problema molto diffuso ai giorni nostri anche per le pressioni di una società sempre più basata sull’aspetto esteriore. Ne ho sofferto anch’io da adolescente e quini posso dire di conoscere molto bene e da vicino il problema.

In questi casi  le pazienti possono essere gestite in collaborazione con lo psichiatra, ed è essenziale incoraggiare l’aumento di peso. L’amenorrea correlata al peso può avere effetti a lungo termine. Se avviene prima del raggiungimento del picco di densità osea (prima dei 25 anni)  aumenta al probabilità di soffrire di osteoporosi severa.

La funzione  ovulatoria invece ritorna lentamente al restaurarsi della nutrizione e del peso adeguato. Non è immediato il ritorno del ciclo al recupero del peso normale, potrebbero volerci settimane mesi  o anche di più  affinché  l’attività ovarica si ripristini. E’ sempre bene comunque tenere monitorati i valori ormonali e fare tutti gli accertamenti del caso per escludere altre problematiche.

Bibliografia: de Krester DM, Atkins RC & paulsen CA . Role og the kidney in the metabolism of luteinising hormone. J Endocrinol 58,425