5 cose da sapere su menopausa e fertilità

Anche se la menopausa avviene in media intorno ai 50 anni, è preceduta da alcuni anni in cui la fertilità è ridotta ai minimi (premenopausa). Cosa dovrebbe sapere quindi chi si trova a dover rimandare la decisione di avere un figlio?

Sono sempre più in aumento le donne che danno alla luce il primo bambino oltre i 35 anni. Prima degli inizi del ventunesimo secolo la fascia di età più prolifica era quella compresa tra i 25 e i 29 anni. Attualmente la fascia in cui si ha la maggior parte delle gravidanze è tra i 30 e i 34 anni, con un aumento evidente delle gravidanze verso i 40 anni.

Non stiamo qui a valutare i motivi economici e/o sociali che spingono le donne a rimandare la maternità. Probabilmente ne abbiamo sperimentati molti sulla nostra pelle.

Ciò che ci preme sottolineare è che se per scelta o per necessità si rimanda la decisione di avere un figlio, bisogna essere comunque consapevoli che esiste un naturale processo di invecchiamento femminile che riguarda la capacità riproduttiva

Con l’avanzare dell’età, infatti, la fertilità femminile subisce un calo, finché tra i 45 e i 55 anni le donne vanno incontro alla menopausa, ossia all’interruzione definitiva del ciclo mestruale.

Sebbene la menopausa sia un evento che mediamente si verifica intorno ai 50 anni, esso è preceduto da alcuni anni (premenopausa) in cui la fertilità è ridotta ai minimi.

1. L’infertilità legata all’età non è un problema che inizia solo con la menopausa

Le donne nascono già con un bagaglio di circa 1-2 milioni di cellule uovo. La loro quantità diminuisce a un ritmo di centinaia ogni mese (una donna di 37 anni ne ha circa 25.000), finché in prossimità della menopausa non ne rimangono che poche decine.

La riduzione del numero e della qualità degli ovociti, così come i cambiamenti uterini legati all’età, contribuiscono alla riduzione della fertilità. Ciò si verifica non solo prima della menopausa ma ancora prima che i segni della premenopausa diventino evidenti.

2. Con l’avvicinarsi della menopausa la possibilità di concepire naturalmente un bambino diminuisce in modo significativo

Le donne con una età inferiore ai 35 anni, hanno una probabilità massima del 25% di rimanere incinta durante un rapporto sessuale nei giorni fertili. Oltre questa età il potenziale riproduttivo della donna diminuisce e, dopo i 40 anni, le probabilità di una gravidanza con rapporti mirati sono meno del 10% ogni mese.

Anche se la gravidanza è teoricamente possibile fino a che l’ultima mestruazione non è seguita da 12 mesi consecutivi senza cicli mestruali, l’età è spesso il fattore più importante da tenere in considerazione quando si cerca una gravidanza.

Una volta che la donna è entrata in menopausa, non è più possibile rimanere incinta per via naturale: l’unico modo per concepire è attraverso l’ovodonazione e la fecondazione in vitro (fecondazione eterologa).

Maschera di ricerca dei centri PMA

3. Alcune donne possono andare incontro a una menopausa precoce

Come abbiamo già accennato, la maggior parte delle donne sperimenta la menopausa tra i 45 e i 55 anni di età. Una donna su 100, però, prima dei 40 anni incorre nella cosiddetta menopausa precoce o insufficienza ovarica precoce.

I sintomi della menopausa precoce sono molto simili a quelli della menopausa naturale: cicli mestruali irregolari o mancati, flussi mestruali più abbondanti o più scarsi, vampate di calore, ecc.

Tuttavia, può accadere che la donna non presti attenzione a questi sintomi e venga a conoscenza di questa condizione nel momento in cui decide di far alcuni controlli perché la gravidanza non arriva nonostante mesi di tentativi.

Purtroppo non sempre si può individuare una causa medica precisa per la menopausa precoce, anche se si suppone che vi sia una componente ereditaria. Anche lo stile di vita (fumo e obesità) o la presenza di malattie autoimmuni possono rappresentare dei fattori di rischio.

Esistono dei test diagnostici da effettuare sulla coppia per capire come mai un bambino non arriva. Tra questi c’è la valutazione della riserva ovarica della donna, che si effettua tramite dosaggi ormonali alla terza giornata di mestruazioni, e l’ecografia. Durante l’ecografia, si va a contare il numero di follicoli per verificare se la donna ha un buon livello di cellule uovo immature. Questo permette ai medici di capire se la difficoltà a concepire è legata all’invecchiamento.

In questi casi, la tempistica della diagnosi è fondamentale per non perdere tempo utile.

Guida fertilità scaricabile

4. Dopo la menopausa la gravidanza è possibile solo attraverso particolari trattamenti di fecondazione assistita

Se la coppia sceglie o è costretta per cause di forza maggiore a cercare un bambino “tardi”, è giusto sapere che la possibilità di concepire diminuisce mano a mano che l’età della donna aumenta.

In questi casi, si consiglia alla donna di sottoporsi a un trattamento di crioconservazione o congelamento degli ovociti entro i 38 anni. Queste cellule uovo potranno essere utilizzate in seguito dalla donna stessa per un trattamento di fecondazione in vitro, eventualmente anche dopo essere entrata in menopausa.

Se invece la donna non ha scelto di congelare i suoi ovociti, il trattamento raccomandato per avere una gravidanza in menopausa o premenopausa è l’ovodonazione.

Attualmente la donazione di ovociti è l’opzione più consolidata per le donne che si trovano in menopausa o premenopausa e che desiderano diventare madri.

Con l’ovodonazione, la cellula uovo di una donatrice viene fecondata in vitro con lo sperma del partner o di un donatore (fecondazione eterologa), dopodiché l’embrione ottenuto viene impiantato in utero.

Ovviamente se la donna desidera una gravidanza dopo essere già entrata in menopausa, dovrà sottoporsi a trattamenti ormonali per preparare l’utero a ricevere l’embrione.

5. Esiste un’età limite raccomandata per i trattamenti di fertilità

L’età massima per sottoporsi a un trattamento di fecondazione assistita varia da regione a regione.

Tuttavia, tralasciando l’aspetto legale ed etico, in generale i 50 anni sono il limite massimo ragionevole per raccomandare un trattamento di fertilità.

Fonti