Svezzamento e sale: usarlo o no?

L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) raccomanda un consumo di sale nella dieta degli adulti inferiore a 5 grammi. Per quanto riguarda i bambini, le dosi sono decisamente inferiori tant’è che fino al nono mese di vita se ne sconsiglia l’aggiunta ai cibi.

Il sale nascosto

Un alimento contiene già naturalmente il sale.

Può essere utile conoscere la quantità di sale contenuta negli alimenti che si consumano più frequentemente.

Ad esempio, una fetta di pane da 50 grammi ne contiene fino 0,4 grammi; un cucchiaio di parmigiano 0,2 grammi; cinque olive fino a 1,1 grammi.

Ma attenzione anche ai prodotti “insospettabili”.

Una porzione di cereali da colazione (30 grammi) comporta anche 0,8 grammi, una brioches semplice 0,4 grammi.

È chiaro che è molto facile arrivare (e superare) la soglia consigliata per l’assunzione massima di sale.

Con una dieta varia e bilanciata i bambini assumono il quantitativo di sodio di cui necessitano e non occorre quindi aggiungerlo.

Sale o sodio?

Un grammo di sale da cucina (NaCl) contiene 0,4 grammi di sodio (Na).

È proprio il sodio a cui dobbiamo fare attenzione!

Altri nomi che indicano la presenza del sale aggiunto sono: cloruro di sodio, fosfato monosodico, glutammato di sodio, benzoato di sodio, citrato di sodio.

Come considerare i valori riportati in etichetta

Sodio Sale
ALTO superiore a 0,4-0,5 g/100 g superiore a 1-1,2 g /100 g
MEDIO da 0,12 a 0,4-0,5 g/100 g da 0,3 a 1-1,2 g /100 g
BASSO inferiore a 0,12 g/100 g  inferiore a 0,3 g /100 g

Educare il gusto

Durante lo svezzamento (ma in realtà da prima, già a partire dall’ottava settimana di gestazione) il gusto del bambino si forma e matura.

Le preferenze per ciascun alimento sono individuali, ma in questo periodo di scoperta di nuovi sapori è importante ricordare che l’avvicinamento ad un determinato cibo -e le successive sensazioni di gradimento o meno- influenzeranno il gusto personale durante la crescita.

“Alimento salato” non deve essere sinonimo di “alimento gustoso”.

Abituare il bambino fin da subito ai gusti naturali, senza eccessi, eviterà un domani la ricerca di quella sapidità tipica soprattutto dei cosiddetti “cibi spazzatura”, come snack, patatine e merendine confezionate. Si tratta di alimenti troppo salati, ricchi in grassi e nutrizionalmente non adeguati che, a lungo andare, possono determinare problemi di salute non indifferenti (ipertensione arteriosa, sovraccarico renale, obesità…).

Consigli

Una consapevolezza maggiore circa il contenuto di sale degli alimenti introdotti è fondamentale, per questo può essere utile controllare le tabelle nutrizionali sulle confezioni.

Preferire frutta e verdura, legumi, carne e pesce freschi, evitando in generale cibi in scatola e prodotti già preparati industrialmente.

Il sapore può essere esaltato con l’utilizzo di spezie o con aggiunta di limone e olio extravergine d’oliva.

Le modalità di cottura come al cartoccio o al vapore permettono di mantenere maggiormente gli aromi degli alimenti, senza quindi doverli poi insaporire ulteriormente.

Ridurre l’assunzione di sale è importante per il nostro bambino, ma anche per tutta la famiglia.

Martina Cirelli per Madegus

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FONTI

LARN Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti e energia per la popolazione italiana

SINU Società Italiana di Nutrizione Umana

EUFIC European Food Information Concil

OMS Organizzazione Mondiale della Sanità

INRAN linee guida