8 falsi miti sull’allattamento al seno

Sono molti i miti che orbitano attorno alle neomadri e all'allattamento al seno. Lo scopo di questo articolo è ricordare che il latte materno è l’alimento migliore per il neonato e non solo dal punto di vista nutritivo anche dal punto di vista immunologico e relazionale.

In questo articolo parliamo dei timori e delle false credenze più comuni sull’allattamento al seno. Domande che mamme e future mamme pongono praticamente ogni giorno all’ostetrica e al pediatra, a cui è importante rispondere con chiarezza.

L’allattamento al seno è uno degli argomenti su cui molte persone che circondano la neomamma si dilettano a dire la propria, molto spesso a sproposito. Tutti sembrano sapere se il bambino ha fame, se è sazio, se è viziato, se bisogna svezzarlo e addirittura se il latte materno è abbastanza nutriente oppure no.

Quello che molti non capiscono è che tutti questi commenti e consigli non richiesti da una parte possono mettere in crisi una neomamma e dall’altra essere completamente errati, rischiando in alcuni casi di compromettere l’avvio o il buon proseguimento dell’allattamento.
Vediamo quindi insieme alcuni di questi miti, per sfatarli una volta per tutte.

1. Allattare al seno è una questione di fortuna: FALSO

Allattare non è una questione di fortuna ma di fisiologia, in quanto siamo dei mammiferi. Tutte le donne sono fisiologicamente predisposte a produrre latte nella quantità e qualità adeguata al proprio bambino, avendo una ghiandola mammaria e un collegamento ipofisario.

La mammella inizia a prepararsi all’allattamento già durante la gravidanza e soprattutto dopo la fuoriuscita della placenta. Con la caduta dei livelli ormonali della gravidanza, inizia la produzione di prolattina e quindi di colostro (il primo latte). Molte donne, in realtà, hanno delle piccole perdite di colostro dal seno già in gravidanza.

Statisticamente, solo 1 o 2 donne su 10.000 non allattano per problemi fisici o psichici.

Esistono due motivi per cui una mamma non può allattare e quindi non ha latte:

  • una cattiva gestione dell’allattamento (dovuta a sua volta a una mancanza di adeguato supporto e informazione);
  • anomalie della struttura mammaria o della funzione ghiandolare.

2. Allattare al seno fa ingrassare: FALSO

L’allattamento richiede un dispendio di circa 500 calorie in più al giorno, quindi in realtà è vero proprio più contrario: allattare al seno aiuta semmai a dimagrire dopo il parto.
Ecco perché le mamme che non allattano, nella maggior parte dei casi, restano in sovrappeso più a lungo dopo il parto.

3. Se il bambino si agita durante la poppata vuol dire che non c’è più latte: FALSO

Durante il momento della poppata il bambino può agitarsi per diverse ragioni e questo non vuol dire necessariamente che non ci sia più latte. Il motivo potrebbe essere un po’ di aria nella pancia (riflesso gastrocolico) o addirittura un eccessivo riflesso di emissione del latte (troppo latte che fuoriesce dal seno a inizio poppata) oppure la presenza di reflusso gastroesofageo.

Per qualsiasi dubbio, la raccomandazione è quella di contattare un’ostetrica per valutare insieme di cosa si tratta.

4. Quando il bambino riduce i tempi tra le poppate e si sveglia di notte significa che il latte scarseggia o è poco nutriente: FALSO

Per un bambino allattato esclusivamente al seno, poppare non significa solo alimentazione. Il bambino attaccandosi si disseta, si rilassa e si consola. Questo vuol dire che il seno risponde a moltissimi dei bisogni del bambino e la frequenza con cui viene richiesto – da sola – non determina se il latte è scarso o poco nutriente.

Inoltre, è importante sapere che i risvegli notturni del neonato sono importantissimi e fisiologici fino ai 3 anni di età per la maturazione del suo sistema nervoso e una protezione nei confronti della morte in culla (SIDS).

Infine, occorre ricordare che durante la notte ci sono dei picchi di prolattina che sono indispensabili per aumentare la produzione del latte.

5. Alcuni alimenti consumati in allattamento possono causare le coliche del neonato: DIPENDE

Spesso si sente dire che alimenti come legumi, peperoni e latticini sono responsabili delle cosiddette coliche gassose del neonato.

In base alle evidenze scientifiche attuali, le coliche del lattante non sono generalmente associate all’alimentazione materna. L’unico caso in cui la mamma dovrebbe modificare la sua dieta è quando le coliche dipendono da un’allergia alle proteine del latte.

Se questo è il sospetto, occorrerà evitare di assumere latte e latticini. In ogni caso, in caso di coliche del lattante, rivolgetevi sempre al vostro pediatra di fiducia per ricevere le indicazioni necessarie.

6. Allattare fa perdere i capelli: FALSO

Durante i nove mesi, gli ormoni della gravidanza hanno fatto sì che i capelli cadessero meno. Cessata la gravidanza, si ha un calo di questi ormoni e i capelli che non si sono persi tendono a cadere “tutti insieme”.

La perdita di capelli non dipende quindi dall’allattamento al seno: basti pensare che avviene anche nelle donne che allattano il proprio bambino con latte di formula.

Occorre solo avere la pazienza di attendere che l’esfoliazione rientri nei ritmi normali, oltre che prestare attenzione a seguire un’alimentazione bilanciata e salutare.

7. Allattare rende miopi: FALSO

Chissà come, questa è una credenza solo Italiana.

Esistono due motivi per cui si associa la miopia all’allattamento:

1) a causa dell’aumento dell’estrogeno e del progesterone è possibile che lo spessore della cornea aumenti e questo porta ad avere un difetto di messa a fuoco, ma si tratta di una situazione momentanea e che migliora con la fine dell’allattamento.

2) in passato si partoriva intorno ai 20-25 anni, ossia l’età in cui la miopia raggiunge la sua punta massima per poi stabilizzarsi.

La verità è che l‘allattamento non influisce assolutamente sulla miopia e pertanto le donne con problemi di vista non dovrebbero escludere di allattare al seno per timore di peggioramenti.

8. Dopo i 6 mesi il latte materno diventa “acqua sporca”: FALSO

Il latte materno ha la meravigliosa capacità di adattare la sua composizione via via che il bambino cresce e fornisce un importante aiuto e supporto al suo sistema immunitario ancora immaturo.

In conclusione

Sono molti i miti che orbitano attorno alle neomadri e all’allattamento al seno. Lo scopo di questo articolo è ricordare che il latte materno è l’alimento migliore per il neonato e non solo dal punto di vista nutritivo anche dal punto di vista immunologico e relazionale.

Alle future mamme consigliamo già in gravidanza di scegliere una brava ostetrica con cui parlare anche dell’allattamento al seno e che possa fornire un sostegno adeguato sopratutto nel primo periodo. Inoltre incoraggiamo le neomamme a chiedere aiuto alle ostetriche e alle consulenti di allattamento e a creare una rete di sostegno con altre donne nella stessa situazione!

Fonti